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Nella mattinata di mercoledì 25 maggio il premier Mario Draghi è arrivato a Palazzo Pirelli per l’inaugurazione della mostra dedicata al 30esimo anniversario della fondazione della Dia, la direzione investigativa antimafia.
Il primo ministro è stato ricevuto da Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale, e da Beppe Sala, sindaco di Milano. All’inizio del convegno il presidente della Dia ha consegnato alla presidente della fondazione Falcone, Maria Falcone, il testimone dell’“Antimafia itinerante”.
Maria Falcone ha affermato: “Ho avuto momenti di disperazione in cui piangevo ogni giorno, ma poi mi è venuta in mente la frase di Giovanni: per battere la mafia serve una battaglia culturale”.
Durante il convegno, Mario Draghi ha sottolineato: “Rispetto a trent’anni fa, la mafia ha assunto forme nuove, ma altrettanto temibili. Non viviamo più l’incubo dello stragismo, del terrorismo di stampo mafioso. Le mafie si insinuano nei consigli d’amministrazione, nelle aziende che conducono traffici illeciti, al Nord e nel Mezzogiorno”. Inoltre, “inquinano il tessuto economico, dal settore immobiliare al commercio all’ingrosso.
Controllano il territorio con la violenza, soffocano la libera concorrenza”, ha aggiunto. E infine, ha concluso: “Tra gli insegnamenti di Giovanni Falcone c’è quello, essenziale, di ‘seguire la traccia dei soldi’. Dobbiamo continuare a farlo per proteggere l’economia italiana, i cittadini, le imprese”.
Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio è stato accolto all’università Bocconi per partecipare alla presentazione del fondo per borse di studio Alberto Alesina Young Economist Award in memoria del professor Alberto Alesina, alumnus della Bocconi, scomparso prematuramente un anno fa.
Draghi è stato accolto da Mario Monti, presidente della Bocconi e da Renato Saccone, prefetto di Milano. Tra i presenti: Gianmario Verona, rettore della Bocconi, Francesco Giavazzi, economista e Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale.
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