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La rinascita di Torre dei Moro: svelati i due progetti in programma

Obiettivo è restituire una torre che non ricordi quella di prima. Gli architetti Boeri e Femia rivelano le loro idee

Torre dei Moro, svelati i progetti di Boeri e Femia

La futura Torre dei Moro di via Antonini 32 non dovrà ricordare la precedente. Ad affermarlo Mirko Berti, il portavoce del Comitato nato dopo l’incendio del 29 agosto 2021.

Progetti Torre dei Moro: il Comune cercherà di accelerare i procedimenti

Nella giornata di sabato 14 maggio gli architetti Stefano Boeri e Alfonso Femia hanno svelato le loro idee per il futuro della torre. Previsti sei mesi di bonifica e la decisione sul progetto per la costruzione. L’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi ha assicurato che il Comune farà tutto il possibile per accelerare i procedimenti. La data auspicata per la chiusura dei lavori? Entro i Giochi olimpici 2026.

Progetti Torre dei Moro: le famiglie

Nel disastro rimasero coinvolte 80 famiglie e 82 unità abitative. Attualmente, quaranta famiglie hanno trovato alloggio sul mercato libero, venti non hanno ancora una soluzione abitativa stabile, due alloggiano presso un residence, altri sono ospitati da amici, circa venti hanno fatto domanda per le case di Comune e Regione. I mutui sono stati sospesi, grazie all’intervento del prefetto, nove mesi dopo. Lo scorso 31 ottobre sono stati distribuiti 2.400 euro a famiglia.

Progetti Torre dei Moro: l’idea di Boeri e Femia

Per dare un senso di rinascita Boeri ha immaginato un edificio verde. “Al posto delle due vele, che sono state parte dell’origine dell’incendio, l’edificio sarà coperto dal verde. Verrebbe conservata la fisionomia dell’edificio, aumentando la superficie dei balconi, che riprenderebbero l’elemento delle vele”, afferma. Inoltre, il verde offrirà un sistema unitario di facciate, dato che l’edificio ha una grande visibilità.

Femia sottolinea che l’edificio entra in un contesto di rigenerazione tra i più importanti d’Europa. Il suo progetto ha come protagonista la ceramica. “Immaginiamo che l’edificio possa costruire un paesaggio nel paesaggio ed essere un progetto narrativo: che racconti la storia della torre, il senso dell’abitare oggi a Milano, la città e i valori di una collettività che si deve stringere di fronte a queste emergenze”, conclude.

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