Categorie: Cronaca
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16 Maggio 2022 14:22

Stipendi Milano, le difficoltà del ceto medio. Sala: “La gente guadagna poco”

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Superati i 3.300 euro al mese: l'affitto rappresenta la voce più pesante del bilancio

A Milano l’inflazione è alle stelle e i salari non sono idonei a garantire standard di vita minimi accettabili.

Stipendi Milano: quanto spende una famiglia media al mese?

Nella giornata del 1° maggio il sindaco Beppe Sala ha lanciato la sfida alle imprese: “C’è qualcosa che non va” se alcune aziende fanno “profitti incredibili” e nel frattempo “la gente guadagna poco”. Elaborando i dati Istat, l’Unione nazionale dei consumatori ha stimato che una famiglia media -2,3 persone- spende 3.314 euro al mese. Per i beni alimentari si spendono 441 euro, per i trasporti 345 e per l’istruzione 25.

La voce più pesante del bilancio? Gli 869 euro di affitto. In totale si spendono poco meno di 40mila euro l’anno. A causa dei rincari, però, le cifre sono in crescita. Secondo il database di Idealista, gli affitti di Milano sono i più cari: 20 euro al metro quadro, contro una media nazionale di 11,2 euro. Negli ultimi 12 mesi sono saliti del 13%, contro il +3% del resto della penisola.

Nei primi tre mesi dell’anno l’Unc registra un’inflazione cittadina pari al 4%. Quella tendenziale è raddoppiata dal 3,2% di dicembre al 6,1% di marzo. Negli ultimi cinque anni, i rincari sono stati dell’8,6%.

Stipendi, Milano non è una città per il ceto medio

Durante lo stesso quinquennio l’Osservatorio JobPricing segnala cali diffusi nelle buste dei dipendenti del settore privato: -1,1% i dirigenti (a 122mila euro di retribuzione lorda annua, bonus compresi), -2,3% gli impiegati (33.673), -3,4% gli operai (25.870).

Sulla stessa base di dati, JobPricing afferma che il netto annuo di un dirigente è di poco sotto 60mila euro, quadri e impiegati sono a 35 e 23mila euro, gli operai non arrivano a 20mila.

Maurizio Del Conte, giuslavorista alla Bocconi, evidenzia: “Milano non è una città per il ceto medio”. E aggiunge: Se gli affitti aumentano, mentre i salari sono bloccati vuol dire che non siamo in grado di generare un differenziale retributivo tale da colmare quello del costo della vita“.

Stipendi Milano: il Patto per il lavoro

Nel capoluogo lombardo il gender gap sfiora il 20% contro il 14% nazionale. La differenza retributiva tra un lavoratore giovane (25-34 anni) e maturo (45-54) è del 42% contro il 22% nazionale. Secondo la Camera del Lavoro 340mila cittadini guadagnano meno di 15mila euro l’anno. Secondo Del Conte è necessario attrarre le attività a valore aggiunto, ma è un processo di lungo periodo: il problema è urgente.

“La soluzione più immediata è detassare le parti addizionali di salario variabile, per incentivare le aziende a dare di più”. Del Conte, presidente dell’Afol metropolitana, ricorda il Patto per il lavoro: Non basta produrre ricchezza per produrre buon lavoro. Il patto è fondamentale perché ingaggia le imprese. Se esse saranno chiare nel manifestare le loro esigenze e i piani di assunzioni, sarà possibile attivare servizi di politiche attive che diano risposte ai fabbisogni dichiarati”.

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