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Nella giornata di mercoledì 13 aprile, in occasione della presentazione del libro ‘Raccontami.
Viaggio nella Milano dei quartieri e del non profit tra miti e realtà’ di Federica Bosco, redatto con la consulta dei presidenti degli ordini professionali di Milano, il sindaco Beppe Sala si è espresso sulle problematiche meneghine.
“A Milano ci sono due grandi problemi: la disomogeneità dei quartierie le abitazioni troppo care. Serve un nuovo modello che tenga conto dell’istanza ambientale ma anche di un tema di equità sociale, che è ancora più evidente che in passato.
Un modello che si allontani un po’ da quello occidentale basato sui consumi” ha affermato il primo cittadino.
In merito alla disomogeneità tra i quartieri, secondo Sala c’è ancora una grande differenza tra centro e periferie: il dovere delle istituzioni è quello di omogeneizzare gli squilibri con l’aiuto dei privati.
Il caro abitazioni, invece, mette in crisi le categorie che non hanno una stabilità economica.
Il sindaco ha sottolineato: “Abbiamo 70mila appartamenti di edilizia pubblica tra noi e la Regione, vuol dire 150mila persone, più del 10% dei milanesi, che vivono in quelle che una volta chiamavamo case popolari”. Inoltre, il comune di Milano è intervenuto con appositi regolamenti sul piano di governo del territorio: ogni volta che vengono concesse autorizzazioni a investire sugli immobili viene chiesto che “più di un terzo venga destinato all’housing social e all’edilizia convenzionata“.
Secondo un report di Scenari immobiliari, dopo le olimpiadi del 2026, il valore degli immobili potrebbe subire notevoli rincari.
Il sindaco di Milano vorrebbe tutelare e proteggere i giovani, “linfa della città”, i quali, sono predisposti a scegliere il capoluogo lombardo in quanto offre “opportunità di una grande metropoli internazionale”. Infine, conclude: “Milano ha 26 secoli di storia e tutte le volte che è sembrata in difficoltà ha trovata la forza di rialzarsi”.
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