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Nella giornata di martedì 22 marzo, il segretario Daniele Vincini ufficializzerà alla Prefettura la proclamazione dello stato di agitazione, con richiesta di programmare il tentativo di conciliazione con il Comune.
Durante l’incontro di giovedì 17 marzo tra il Sulpm e l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, il sindacato ha elencato ai suoi iscritti tutte le problematiche “irrisolte”. La prima: “Ci hanno messo anni per scoprire che il Corpo invecchiava e che occorreva fare assunzioni adeguate: arriviamo a oggi con i nostri pochi operatori che la notte si trovano soli e isolati davanti a gruppi di facinorosi, senza tutele e senza strumenti di difesa idonei”.
È evidente il riferimento a quanto successo nelle scorse settimane in via Filzi, quando due ghisa del Comando decentrato 9 hanno dovuto affrontare una ventina di ragazzi in strada, riuscendo ad allontanarne alcuni con l’utilizzo dello spray urticante. Lo spray al capsicum ha risolto svariati problemi, ma nessuno “ha pensato di procedere a bandi di gara per acquistarne a sufficienza per tutti e a rifornirli di ricariche”.
Inoltre, Vincini evidenzia le sue perplessità in merito all’assunzione di 500 agenti, dubitando del reclutamento di un numero così elevato.
Le questioni non finiscono qui: si va dai 400 sovrintendenti degradati per “un’impropria applicazione” del contratto ai 73 operatori di unità altamente specializzate “che si sono visti decurtare lo stipendio“. Si aggiungono il problema delle divise, i fondi per la previdenza complementare legati agli incassi da multe e il mancato riconoscimento dell’infortunio da Covid-19.
La categoria si prepara alla mobilitazione.
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