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Nel capoluogo lombardo non sussiste alcuna emergenza generalizzata sulla sicurezza e nemmeno sulla criminalità giovanile: ad allarmare l’aumento delle violenze sessuali.
Nella giornata di martedì 1° marzo, il prefetto Renato Saccone ha diffuso i dati sui reati in città relativi al 2021. A seguito del confronto dei dati attuali con quelli del 2011, è emerso che i reati sono calati del 30%: dai 164.569 di dieci anni fa si è passati ai 116.970 del 2021. Diminuiscono omicidi e lesioni – 7 e 1.828 (2021), 8 e 2.156 (2019) -, ma salgono le violenze sessuali – 267 (2019) e 285 (2021) -.
La situazione non migliora neanche sotto il punto di vista di scippi e rapine.
Il prefetto Saccone ha affermato che, spesso, reati come scippi e rapine vengono filmati e diffusi in rete alla ricerca di popolarità, e si augura che oltre a filmare, vengano anche chiamate le forze dell’ordine.
Al centro delle “denunce social”? La violenza giovanile. Secondo Saccone la pandemia, oltre a contribuire ai fenomeni di autolesionismo nei giovani, ha amplificato l’aggressività nei giovani tra la maggiore e la minore età.
Pertanto, è stato annunciato un “Patto per Milano”: le istituzioni lavoreranno in sinergia per non affrontare il problema solo in chiave repressiva, in quanto la repressione “potrebbe aumentare elementi di conflitto”.
Tra le emergenze più pericolose spicca la criminalità organizzata: un tema prioritario. Infine, si segnala un aumento esponenziale delle frodi informatiche – 3.809 (2011) e 11.784 (2021) -. Questa crescita tiene conto, senza dubbio, del cambiamento dei tempi: 10 anni fa l’utilizzo della rete era diffuso in maniera minoritariarispetto ad oggi.
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