Le vittime covid registrate a Milano sono di meno rispetto a quelle di altre metropoli mondiali.
Da cosa è dipeso lo spieghiamo qui.
Secondo quanto riportato da un articolo sul Corriere della Sera, dal 5 all’11 aprile il covid avrebbe fatto meno vittime a Milano, rispetto a Parigi e New York, mentre ha registrato più vittime rispetto a Londra e Berlino. Un dato che ci permette di stabilire cosa sta funzionando e cosa no nei diversi paesi.
Partiamo allora dalle cattive notizie: Milano ha fatto peggio di Londra e Berlino. Per quanto riguarda Londra si sono registrati 78 decessi. È chiaro che dipende soprattutto la gestione della campagna vaccinale, partita lo scorso 8 dicembre e che ad oggi conta il numero di 59 dosi somministrate ogni 100 abitanti. Un risultato che ha portato alla riapertura di Londra dopo un aspro lockdown. A Berlino invece si sono registrati 37 decessi ma qui non è dipeso dalle vaccinazioni bensì dal lockdown e anche da un altro fattore.
Sembrerebbe infatti che la presenza di molti single abbia aiutato a limitare la circolazione del virus durante il lockdown.
Fanno peggio di Milano invece New York e Parigi, che contano in media 48 vittime al giorno. A Milano invece si sono registrati 126 vittime. Anche a Milano, come a Berlino, il risultato non è dipeso dal vaccino, essendo le dosi per il momento riservate alle categorie più fragili, ma ha contribuito a frenare la circolazione del virus la zona arancione rafforzata e la zona rossa, lo smartworking e la dad, che sicuramente hanno inciso sul risultato.
Anche qui però sembra aiutare anche la presenza elevata di single e la presenza di una popolazione prevalentemente giovane.
Un caso a parte è invece il confronto con Madrid dove nonostante ci siano state 127 vittime, un numero simile a quello di Milano, non ha dipeso nè il vaccino nè il lockdown. A Madrid infatti si sta adottando la strategia di non chiudere le regioni ma i quartieri più colpiti, dove però viene fatto anche uno screening molto capillare con test rapidi a tappeto.