Il surriscaldamento globale colpisce duramente anche Milano, come mostra il rapporto sull’analisi dei cambiamenti climatici degli ultimi 30 anni pubblicato dalla Fondazione Osservatorio Milano Duomo.
Ci vogliono trent’anni per etichettare stabilmente il clima di un periodo storico. L’ultimo parametro ufficiale a livello internazionale era quello che andava dal 1961 al 1990. Ora si può fare il confronto con quello nuovo, che arriva fino al 2020.
Anche Milano si surriscalda, con il passaggio di una temperatura media annuale di 13,7 ai 14,9 dei giorni nostri. Se poi si guardano i dati dell’ultimo decennio, la media sale a 15,8.
“Si può credere che un aumento di poco più di un grado sia un dettaglio: invece ha un impatto notevole soprattutto d’estate quando la media confrontata tra i due Clino (Climatological Normals) è sempre più elevata”, spiega Samantha Pilati, meteorologa della Fondazione Osservatorio Milano Duomo che ha condotto l’indagine sul territorio.
I dati sulla temperatura sono i primi a saltare all’occhio e a preoccupare non solo gli esperti di clima.
Seguendo il movimento della curva sulle medie atmosferiche dal 1987 ad oggi, si possono notare ben 3 variazioni considerevoli, chiamati “change point”. Il surriscaldamento globale colpisce anche Milano, oltre a molte altre città italiane.
Questo significa che la temperatura non solo cresce nei suoi valori intermedi, ma lo fa sempre più velocemente: se il valore medio riferito al periodo compreso tra il 1897 e il 1980 era di 13.4 gradi, tra il 2014 e il 2020 è diventato di 16°C.
L’impatto di queste cifre, in particolare dei picchi di estremo caldo e violente precipitazioni, impatta sulla vita di tutti i giorni: consumi energetici, allagamenti, salute e benessere della popolazione. “Fino all’aumento della mortalità legata alle ondate di calore”, sottolineano gli esperti