Erano le ore 11 dello scorso 20 novembre quando in Viale Mar Jonio a Milano, al civico 4, si è consumata l’ennesima tragedia nelle case Aler.
Salvatore R., 74enne di origine siciliana, da oltre due anni residente all’interno dello stabile popolare nel quartiere di San Siro è stato ritrovato morto all’interno della sua abitazione al primo piano.
“Era in salute” ci raccontano sul posto, non nascondendo una certa preoccupazione sulla natura della sua scomparsa: una morte avvenuta in circostanze agghiaccianti e nel mezzo della seconda ondata della pandemia di coronavirus. La chiamata dei soccorsi è arrivata dopo le continue segnalazioni in portineria degli inquilini della scala E: l’anziano non usciva dal suo appartamento da circa 20 giorni, l’odore che si respirava nell’androne del palazzo preannunciava il dramma.
In seguito alla comparsa di larve e insetti nell’immediate vicinanze del portone dell’appartamento è arrivata la chiamata ai vigili del fuoco, accorsi sul posto insieme alla volante della polizia e i soccorsi.
“Il mercoledì precedente al ritrovamento del corpo, mentre facevo le pulizie nel condominio, ho notato i vermi ai piedi della porta dell’appartamento” -racconta il custode- “Credevo fossero dovuti a qualche sacchetto dell’umido incustodito, poi il venerdì seguente i vermi erano aumentati, l’anziano non usciva da settimane, non ritirava la posta, mi sono insospettito e ho subito allertato i vigili del fuoco”.
Il corpo di Salvatore R. viene rinvenuto dai pompieri in cucina, divorato dagli insetti e in evidente stato di decomposizione. In seguito la salma è stata trasportata in Obitorio e l’appartamento è stato sanificato dagli operatori sanitari. “Qui queste tragedie non sono una novità, di anziani abbandonati e senza tutela ce ne sono molti nelle popolari” è questa la denuncia che giunge dagli abitanti delle case Aler.
Solo pochi mesi prima infatti, nella non lontana via Fleming veniva ritrovato al civico 7 il corpo senza vita di Giovanni D.S., 72enne milanese morto in stato di completo abbandono. Anche in questo caso l’intervento dei soccorsi è stato richiesto solo dopo che all’interno del palazzo, quell’odore che già presagiva la morte dell’anziano, era diventato insopportabile per gli altri inquilini.
Tra i documenti ritrovati all’interno della sua abitazione anche un referto che indicava la positività del 72enne al Covid-19.
Salvatore R. e Giovanni D.S erano uomini soli, senza famiglia e senza legami sociali. Come loro, 10 anni prima, lo era stato anche Luigi C.: 67 anni, ritrovato sul pavimento di casa sua completamente ricoperto di rifiuti. Era morto da giorni. I soccorsi hanno rinvenuto il suo corpo nella palazzina Aler di via Ricciarelli il giorno della vigilia di Natale, dopo le segnalazioni dei condomini.
Vicende terribili, che forniscono la prova che questo è un problema che Milano porta sulle spalle da anni e che di certo non ha risolto con il servizio di assistenza agli anziani in difficoltà promosso da Aler Milano e Regione Lombardia nell’aprile 2020 in occasione del primo lockdown. “In 2 mesi contattati oltre 15.000 ‘over 65’, segnale di solidarietà” dichiarava Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità.
La verità è che questo è un problema che trascende l’emergenza coronavirus: sotto la coperta di questo momento critico alberga un problema sociale ben radicato nel tempo. Salvatore, Giovanni e Luigi sono solo alcuni dei “pesci” scampati alla rete dei servizi sociali.