Nelle farmacie di Milano e in quelle di tutta la Regione Lombardia mancano i tamponi rapidi, contrariamente a quanto promesso da Attilio Fontana, che lo scorso 31 ottobre promise l’arrivo dei test antigenici nelle farmacie e la fornitura anche ai medici e ai pediatri.
Un danno importante se si pensa che Ats non effettua più i tamponi agli asintomatici.
“I tamponi rapidi non sono ancora disponibili a Milano (tanto in farmacia quanto presso i medici di famiglia): abbiamo firmato un protocollo d’intesa, ma manca il passaggio regionale, quindi formalmente manca il via libera” dichiara Paola Pedrini, Segretario Regionale della Lombardia della Fimmg, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale.
Quindi se mancano i tamponi rapidi, anche detti i test antigenici, è a causa della Regione. Ma proprio il Presidente, Attilio Fontana, aveva dichiarato che sarebbero arrivati nelle farmacie regionali e presso i medici di famiglia entro il 3 novembre. Dal 3 novembre invece i cittadini non solo si recano invano alla ricerca di tamponi rapidi che non possono arrivare, ma sono anche, cosa più grave, completamente impossibilitati dal tutelare la propria salute e quella dei propri familiari, visto che Ats Milano ha bloccato i tamponi agli asintomatici.
I tamponi rapidi in farmacia infatti dovevano servire proprio per rimediare a questa carenza, e servire a tutte le persone che sono entrate a stretto contatto con un positivo accertato al Covid-19, o meglio definiti i contatti stretti. Queste persone infatti potrebbero essere asintomatiche, quindi non sviluppare una sintomatologia, ma diventare potenzialmente contagiose e contribuire alla diffusione del Coronavirus. Come fermare allora la curva dei contagi a Milano se si continua a perdere il contact tracing? “Il 10 novembre – continua Pedrini– i medici hanno firmato il protocollo d’intesa con la Regione per stabilire l’uso di questi test della Protezione Civile sui contatti stretti asintomaci.
Ma questo protocollo doveva essere confermato con un’ordinanza, invece non è ancora stato fatto.” sottolinea Pedrini.
L’altro punto importante da valutare per l’esecuzione dei test rapidi è chi e dove si dovranno eseguire i test rapidi antigenici, ossia i tamponi rapidi. Le farmacie di Milano infatti per eseguire i tamponi rapidi devono necessariamente inviare ad Ats Milano un modulo di adesione. A questo modulo Ats deve comunicare poi il suo ok.
Ma molte farmacie lamentano di non avere gli spazi adeguati per fare i tamponi rapidi. Ci vogliono spazi idonei, organizzazione l’esecuzione dei test, per evitare gli assembramenti, e la disponibilità di un operatore sanitario che effettui il tampone. Una volta effettuato il tampone, il test sarà inviato ad Ats Milano, che in caso di esito positivo, effettuerà sulla persona un tampone molecolare gratuito. Sulla carta tutto perfetto, ma nel concreto per le farmacie è davvero difficile.
A tal proposito interviene Annarosa Rocca, Presidente di Federfarma Lombardia, che dichiara: “Ci stiamo confrontando con la Regione per trovare procedure comuni a tutte le farmacie del territorio e firmeremo il protocollo di intesa nei prossimi giorni. Mi sento di dire che stiamo in dirittura di arrivo, ma questa cosa va fatta bene perché occorre garantire la sicurezza delle persone. La procedura migliore credo sia, come stanno facendo a Trento, allestire spazi fuori dalle farmacie, in modalità drive-through”.
Eppur si muove dunque, ma resta un dato certo, ossia che i tamponi rapidi dovevano essere disponibili dal 3 novembre e ad oggi non sono ancora arrivati, ed è dal 4 novembre che in città non si effettuano tamponi agli asintomatici dei contatti stretti.