Ai pronto soccorso degli ospedali San Carlo, San Paolo e San Raffaele di Milano si registra un calo degli accessi sospetti Covid.
“Siamo cauti. Troppo presto per considerarlo un trend” afferma Matteo Stocco, direttore generale degli ospedali San Carlo e San Paolo. Sicuramente una tregua però per i tanti medici, infermieri e tutto il personale che nelle ultime tre settimane sono stati travolti dall’aumento dei contagi della seconda ondata.
Il Covid, o meglio dovremmo dire i milanesi prudenti, concede una tregua ai pronto soccorso di Milano, dove, dopo soli 10 giorni dall’ingresso in zona rossa si registra finalmente un calo di ingressi di pazienti con sospetti da Covid.
”È da almeno tre giorni che vediamo un certo abbassamento, anche se è troppo presto per considerarlo un trend” spiega il direttore generale degli ospedali San Carlo e San Paolo di Milano, Matteo Stocco. Stesso trend anche al San Raffaele, dove sabato 14 novembre, per la prima volta, i pazienti non Covid erano di più rispetto ai pazienti Covid. Ed è proprio questo il motivo per cui è stato fondamentale entrare in zona rossa.
“Bisogna pensare all’ospedale come un meccanismo di vasi comunicanti: se riusciamo a far calare rapidamente i ricoveri Covid possiamo riprendere attività importanti sospese per convertire letti.” spiega ancora Stocco. Si perché come ha detto Roberto Carlo Rossi, Presidente dell‘Ordine dei Medici di Milano “le altre malattie non vanno in vacanza”. Altro dato importante è l’aumento dei tamponi: “A marzo il dato delle terapie intensive esplose dopo pochi giorni perché arrivavano pazienti tardi con il virus già in stato avanzato.
Ora l’età media è quasi la stessa, ma i malati vengono curati meglio e prima. Fare tanti tamponi poi consente di gelare il contagio”. La ricetta è sempre la stessa: prudenza, prevenzione e tempestività.