Dopo Padova e Palermo, la movida ha animato il centro storico di Bologna e quello di Verona.
Immediato l’appello dei sindaci, pronti a chiudere di nuovo per mettere in sicurezza la salute dei concittadini. A poche ore dall’inizio della fase 2, avevano fatto scalpore le immagini dei Navigli affollati all’ora dell’aperitivo. Eppure la situazione a Milano sembra non essere molto migliorata: venerdì 22 maggio sono stati segnalati nuovi assembramenti in alcune delle zone più rinomate della movida milanese. Moscova, corso Como e corso Garibaldi i quartieri più interessati.
Nonostante l’emergenza coronavirus in Lombardia non possa ancora considerarsi un lontano ricordo, non si ferma la movida a Milano: il sindaco Beppe Sala ha fatto un nuovo appello.
Beppe Sala non nasconde la sua preoccupazione per quanto sta accadendo a Milano, dove la gente ha ripreso la sua quotidianità, tra giornate all’aria aperta e serate nel cuore della movida meneghina.
“Le situazioni serali e notturne dove si riscontrano assembramenti (parola bruttissima, ma così ci si intende) sono molte”, ha scritto sul suo profilo Facebook.
Quindi ha precisato: “Non è questione di giusto o sbagliato. O di giovani o meno giovani, posto che in giro non ci sono solo giovani”. E ancora: “D’altro canto, se dovessi giudicare dai messaggi che ricevo, sono tanti i ragazzi che “denunciano” l’irresponsabilità di altri ragazzi“.
Poi ha fatto sapere: “Sabato 23 maggio mi sono sentito con i Sindaci delle grandi città. C’è frustrazione in noi perché tutti concordiamo che con le Forze dell’Ordine disponibili non si riesce a gestire gli assembramenti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto“.
Quindi l’appello: “Lunedì 25 maggio farò nuovamente il punto con il Prefetto per verificare la situazione, a valle del weekend”.