Categorie: Cronaca
|
1 Maggio 2020 14:58

Coronavirus: Milano ridisegna la viabilità in previsione della fase 2

Condividi

Allargamento dei marciapiedi, nuove piste ciclabili e incentivi alla mobilità pedonale: Milano ridisegna la propria viabilità per il coronavirus.

Debora Faravelli

Nata in provincia di Como, classe 1997, frequenta la facoltà di Lettere presso l'Università degli studi di Milano. Collabora con Notizie.it

Per prepararsi al meglio nella gestione della fase 2 dell’emergenza coronavirus, Milano ha ridisegnato la sua viabilità.

L’obiettivo è quello di limitare l’accesso delle auto in città incentivando l’utilizzo delle biciclette o le camminate a piedi. In questo modo, dato che i mezzi pubblici dovranno per forza circolare a capienza ridotta e quindi presumibilmente con più corse, si eviterà la formazione di traffico.

Coronavirus: nuova viabilità a Milano

Il progetto, chiamato Strade aperte, prevede anche l’incremento delle strade a velocità ridotta, le zone 30 e le strade residenziali a prevalente mobilità pedonale e ciclabile. A questo proposito verranno anche tracciati 35 km di nuove piste ciclabili che saranno presumibilmente pronte entro la fine dell’anno. Tra i primi interventi vi è quello da Bisceglie a Buonarroti lungo l’asse Legioni Romane-Berna -Zurigo che poi prolunga in Caterina da Forlì, Sardegna e Buonarroti.

Per consentire il distanziamento sociale i marciapiedi subiranno poi un allargamento e vi sarà la pedonalizzazione temporanea di alcune aree. Tutto nell’ottica di garantire la distanza di sicurezza e la fruizione delle strade senza modificare la viabilità. La prima via ad essere interessata da un ampliamento del marciapiede è via Marghera.

Si cercherà anche di facilitare il posizionamento all’esterno dei tavolini per bar e ristoranti sulle aree di sosta, in modo da recuperare parte della capienza persa all’interno dei locali.

Oltre al percorso realizzato in sola segnaletica da San Babila a Sesto Marelli.

L’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ha spiegato che il piano ha accelerato il processo di rigenerazione della città già in atto prima dell’emergenza. A partire dall’attuazione di progetti pensati per il miglioramento della qualità dello spazio pubblico e della vita nei quartieri .