Saranno nove gli spazi comunali da riqualificare, rendendoli nodi di servizio per il quartiere, realizzando una piattaforma web accessibile a tutti.
È questo l’obiettivo stilato nel nuovo bando, aperto fino al 16 Marzo. Potranno partecipare operatori del terzo settore disponibili alla co-progettazione e gestione di servizi, per la creazione di opportunità sociali. Il progetto “Quartieri connessi” coinvolgerà alcune aree periferiche e sarà finanziato dal programma europeo Pon Metro.
“Stiamo riqualificando nove spazi – ha detto l’assessore alle Politiche sociali e abitative, Gabriele Rabaiotti – che diventeranno il ponte di collegamento tra i quartieri popolari e il contesto vicino sul modello delle portinerie parigine: grazie all’uso delle tecnologie avvicineremo i cittadini tra loro e all’Amministrazione pubblica.
L’obiettivo è quello di dar vita ad un servizio innovativo che organizzi e tenga insieme le tante realtà che lavorano nei quartieri milanesi. Un lavoro complesso ma necessario sulle periferie, per migliorare la qualità della vita e anche la sicurezza dei loro abitanti. Spero che le migliori capacità e le energie presenti in molti giovani che vivono a Milano raccolgano questa occasione di innovazione. Sono convinto che se questo dovesse avvenire avremo fatto un passo in più nell’operazione di ricucitura tra i quartieri e l’intera città, oltre che nell’abilitazione delle parti di Milano che ancora si sentono distanti”.
Dopo la ristrutturazione e la messa a norma, ha inizio la seconda fase del programma. Quindi si rimetteranno in gioco spazi diversi per caratteristiche e metratura, ai piedi di stabili di residenza pubblica. Per quanto riguarda quali saranno gli spazi, il comune annuncia: “Si presentano ricchi di potenzialità in termini di versatilità d’uso e bacino d’utenza intercettato e sono diffusi a raggiera sul territorio della città: a nord largo Boccioni, piazzetta Capuana (dove è già aperto anche uno spazio comunale WeMi, per informare sull’offerta dei servizi domiciliari) e via Padre Luigi Monti, a est via sant’Erlembaldo e via Palmanova, a sud viale Omero e via Faenza, a ovest via Fratelli Zoia e via Alex Visconti”.
Gli ambiti sociali scelti insieme ai Municipi saranno tre. Il primo è quello delle portinerie sociali per gli inquilini delle case popolari. Ci saranno poi alcuni servizi innovativi e di animazione e progetti micro-imprenditoriali ad altro impatto sociale. I progetti dovranno coniugare alcuni aspetti: la sensibilità economica dei servizi che dopo due anni dovrà sostenersi autonomamente, l’inclusione sociale che prevede il coinvolgimento attivo dei residenti, il radicamento al quartiere con una rete locale e l’ibridazione tra ambiti diversi.