A Milano, più precisamente in via Ruggero Di Lauria, tutto il quartiere del municipio 8 si prepara ai festeggiamenti di Halloween: dagli esercizi commerciali fino ai privati, in questi giorni è impossibile non notare tutte le decorazioni sparse lungo la strada.
Al civico 9 però un’iniziativa di CasaPound ha provocato non poche polemiche: sembrerà strano ma nel collettivo di estrema destra c’è chi ha organizzato un party “All night long” in onore della notte delle streghe (contro ogni logica patriottica).
L’associazione responsabile dell’organizzazione è Alcazar Milano: nella bio si descrivono come “il pub più odiato della città”. La sede dell’associazione si trova nei sotterranei, al di sotto dei cinque piani del condominio e più in particolare il locale non sembra godere del diritto di ospitare una grande folla di persone: l’entrata, tra le altre cose, è un piccolo sottoscala.
Alla notizia della festa ha risposto una fazione di condomini che da tempo denunciava condizioni di malessere legate proprio alla presenza degli iscritti di CasaPound nello stabile. Alcuni di loro ci hanno confermato che al flyer del party di halloween firmato Alcazar è corrisposto un altro volantino, quello dei residenti con uno slogan chiaro, riconoscibile: “Noi non festeggiamo coi fascisti“. Sulla lettera imbucata nelle caselle della posta si legge “Non vogliamo più restare in silenzio, lasciando spazio a chi, oltre a disturbare la quiete del condominio da un anno e mezzo, si rifà a una cultura fascista che promuove violenza, razzismo, odio e intolleranza verso il diverso”.
“Dal punto di vista legale, da regolamento i luoghi utilizzati dallo spazio Alcazar non sarebbero consoni allo scopo per cui vengono adoperati creando un problema di sicurezza da non sottovalutare, e poi è una festa fascista, è illegale” ci ha riferito uno dei condomini.
Non tutti però si sono resi disponibili a raccontare quanto sta accadendo, al contrario alcuni dei residenti che si sono prestati al nostro servizio non sembravano essere al corrente della situazione: la verità è che molti di loro, soprattutto tra i commercianti della zona hanno preferito non esporsi, perché nel giro d’affari tra i clienti, dagli aperitivi ai caffè fino ai ristoranti, ci sono anche i giovani di CasaPound.