Per la Procura l'ipotesi più accreditata è l'omessa sorveglianza. Attese le prime iscrizioni nel registro degli indagati
“Non c’è sorveglianza. Quando i bambini vanno in bagno non si usa chiamare il bidello per accompagnarli?” É disperato il padre del bimbo finito al Niguarda dopo essere precipitato dalla tromba delle scale a scuola. Il piccolo ha affrontato un volo di 11 metri prima di impattare violentemente il pavimento ed essere trasportato in condizioni gravissime in ospedale dove sta lottando tutt’ora tra la vita e la morte.
Bimbo precipitato dalle scale
Il padre è sconvolto e ha il dolore negli occhi. “So solo che mio figlio era andato in bagno con altri due compagni. Ma lui aveva finito prima, era uscito e li stava aspettando per rientrare in classe. Non sappiamo se abbia scavalcato. A me pare difficile. Aspettiamo di sapere i risultati degli accertamenti” racconta l’uomo che pensa che la scuola non sorvegli a sufficienza i piccoli alunni. “Pensa che avrebbe dovuto essere sorvegliato da un adulto? – chiede un giornalista – Penso di sì” risponde laconico l’uomo. “Il bambino sta male” raccontano poi alcuni familiari, tutti stretti attorno ai genitori in ospedale in attesa di qualche miglioramento.
Si indaga per omessa sorveglianza
Mentre il piccolo veniva trasportato in ospedale, a scuola sono accorse le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini: stando a quanto si apprende sarebbe stata avviata un’indagine per omessa sorveglianza da parte delle maestre e dei collaboratori scolastici. Per le prossime ore sono attese le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Stando alle prime informazioni, non sarebbero emerse irregolarità in relazione alla ringhiera e alle sue sbarre. Non ci sarebbero testimoni oculari dell’accaduto.