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Innse, un anno fa la rivolta e gli operai sul tetto: "Abbiamo vinto una scommessa"

Un anno fa, il 4 agosto 2009, Vincenzo, Massimo, Luigi e Fabio sono saliti su una gru alta circa 10 metri. Vincenzo, Massimo, Luigi e Fabio lavoravano alla Innse, una fabbrica di via Rubattino in presidio da mesi. 

Lassù sono rimasti, nonostante il caldo e i disagi, per una settimana finchè è stato trovato l'accordo per salvare il loro posto di lavoro. La loro protesta ha fatto scuola per tutte quelle che si sono succedute nel corso di questo difficile anno di crisi. Purtroppo per molte aziende la situazione rimane tuttora drammatica.

Leggiamo però sul Corriere che per la Innse le cose sono migliorate:

"Ogni tre giorni in media arriva un curriculum, certe sere si tira l'alba perché non bastavano primo e secondo turno ora c'è anche il terzo, il prossimo mese sono previste due settimane di ferie e non è detto che tutti le faranno, bisogna vedere. Bisogna vedere se ci saranno commesse urgenti, come a esempio le enormi valvole per metanodotti e gasdotti in fabbricazione. All'Innse, un anno dopo, è così, proprio così: si lavora, tanto, anche di notte — il terzo turno inizia alle 22.30 e finisce alle 6.30 —, da fuori lo sanno, e in portineria si presentano quarantenni e cinquantenni altrove licenziati, una decina al mese, magari all'Innse assumono"

L'avvocato del Gruppo Camozzi, il dottor Claudio Tatozzi, ha spiegato:

"Ci sono tanti passaggi da completare. Dev'essere deciso come verrà riqualificata tutta questa enorme area sulla quale siamo presenti anche noi. Il Comune e la società proprietaria dei terreni debbono completare l'istruttoria, vediamo gli sviluppi. Le posso dire, in ogni modo, che per il Gruppo la Innse rappresenta un investimento tra i dieci e i quindici milioni di euro complessivi. L'operazione non è stata uno spot. C'è un obiettivo. A lungo termine. In questo progetto crediamo tantissimo"

Il dottor Pietroboni, il direttore dello stabilimento, aggiunge:

"Il nostro settore, quello della meccanica pesante, è stato colpito a lungo. La ripresa, dicono, avverrà a fine anno. Molto più probabilmente nel primo settembre del 2011. Abbiamo commesse per i prossimi due, tre mesi. Bastano? Non bastano. Puntiamo ad avere commesse per i quattro, cinque mesi successivi, scadenza che garantisce un certo margine"

Dei 49 operai che c'erano all'inizio dell'avventura ne sono rimasti 36: in 3 sono andati in pensione, i rimanenti 10 sono in cassintegrazione.

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