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Letizia Moratti sotto accusa: le sue consulenze d'oro "svuotano" le casse del Comune

di Marco Trabucchi

Vi ricordate le maxi consulenze pagate dalla Moratti a 91 presunti professionisti (molti neanche laureati), quasi tutti ex candidati del centrodestra che non hanno superato le elezioni? Ebbene, pare proprio che l’inciucio non sia piaciuto alla Corte dei conti della Lombardia che sta per chiudere la «vertenza» sulle maxi consulenze.

La procura si appresta a contestare formalmente al sindaco un danno alla casse del Comune pari ai due milioni e mezzo di euro: gli stipendi percepiti dai consulenti fino ad oggi.

Ovviamente tutti gli assunti con maxi stipendi sono soprattutto ex candidati di centro-destra “trombati” alle elezioni (anche di altre regioni). Oltre alla vertenza che pende come una ghigliottina sulla testa della Moratti, è stata aperta anche una bella inchiesta penale per abuso d'ufficio.

La signora Moratti rischierebbe di dover sborsare di tasca propria il danno subito alle casse comunali. L'esposto riguarda 63 assunzioni esterne, 54 delle quali nel ruolo dirigenziale per pagare le quali, secondo i calcoli dei consiglieri di minoranza, il Comune dovrà affrontare fino al maggio 2011 — quando le consulenze scadranno insieme con la giunta — una spesa di 9 milioni e 20 mila euro, di cui 8 milioni e 56 mila per i soli dirigenti con una media di stipendio dai 140 ai 190 mila euro.

Ma veniamo alle presunte irregolarità.

La maggior parte degli assunti non è laureata. Uno scoglio che parrebbe insormontabile, ma che è stato abilmente bipassato da una modifica introdotta tre giorni prima del varo delle consulenze.

Un “ritocchino” del regolamento comunale che autorizza, anche in mancanza del titolo universitario, il conferimento di incarichi dirigenziali e di alta specializzazione con contratto a tempo determinato a «soggetti esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale che possano sopperire alla mancata formazione universitaria».

Un cambiamento che secondo gli investigatori contabili sarebbe illegittimo, dato che discosterebbe il regolamento comunale dalle leggi nazionali. L'indagine si è soffermata particolarmente sull' ufficio stampa del Comune dove risulterebbe il maggior numero di presunte irregolarità.

Il caso emblematico: la qualifica di vice capo servizio di un fotografo assunto a poco meno di 80 mila euro lordi l'anno. Non male per uno che come unica esperienza vanta di essere stato «fotografo personale di Letizia Moratti» dal dicembre 2005 al giugno 2006 durante la «campagna politica», come scritto nel curriculum allegato alla delibera d'incarico.

In altri paesi una notizia del genere avrebbe fatto tremare le poltrone di Palazzo Marino, magari tutto questo avrebbe portato alle dimissioni del sindaco, reo di favoreggiamento e di regalare incarichi facili e soldi facili. Tante domande meriterebbero risposte chiare. Questi consulenti lavorano davvero? Sono pagati davvero in base alla loro capacità e al lavoro che sono stati chiamati a fare?

Dalla lettura dei Curriculum pubblicati la risposta sembrerebbe essere negativa. Rimane il fatto che il malcontento è forte, a livello nazionale e locale. Se davvero Milano si vanta di essere “la capitale Morale del paese” è bene che qualcuno prenda seri provvedimenti.

Intanto è legittimo chiedersi cosa escogiterà il pool degli “uomini marketing” della Moratti per far fronte a questa ennesima figura barbina, dopo la pubblicazione dei redditi dei consiglieri comunali. Si correrà ai ripari mettendo le webcam negli uffici comunali o in quelli dei consulenti per monitorare il lavoro?

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