Dopo Carlo e Camilla in Segheria in zona Tibaldi e Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II, l’ex giudice di Masterchef arriva con un altro locale a Milano: Carlo e Camilla in Duomo.
Lo chef ha colto l’occasione per rimarcare il legame con la città, soprattutto con il design sottolineando quanto lo stile sia, sia nel piatto che nel design del locale.
La location apparteneva a un altro locale che per 18 anni ha deciso di non cambiare le vesti dell’interno del locale. Ora è tornato in vita grazie al lavoro dell’architetto Giò Tirotto che, ispirato da Milano, ha puntato tutto sulla sperimentazione e la ricerca.
Quello che colpisce subito è il lungo tavolo pensato proprio per ospitare tante persone. Tutto intorno ci sono degli scalini, messi a disposizione per un informale aperitivo. Il risultato è quello di una sala in cui condividere chiacchiere e un buon bicchiere di vino. Al piano inferiore si trova il vero e proprio ristorante, avvolto da un’atmosfera underground dai torni scuri. All’ingresso si trova una moderna insegna al neon blu. Le pareti, prevalentemente dipinte di toni scuri, sono arricchite da grandi specchi, lampadari e opere di uno street artist di Rimini.
Il filo conduttore dell’arredamento è il nero, ed è perfetto per mettere in risalto i piatti, che sono i veri e propri protagonisti. Le rifiniture e gli accessori sono in marmo bianco e grigio. I tavoli sono spogli di qualsiasi eccesso, come la tovaglia.
Da una parte troviamo il menu firmato Cracco che mantiene l’equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, dall’altra un allestimento avvolgente e metropolitano che riesce a essere al contempo elegante e accessibile a tutti.
Oltre ai piatti alla carta, ci sono anche alcuni menu degustazione con nomi ironici: il Milanese Imbruttito propone piatti come il Vitello Tonnato con Capperi di Pantelleria e Sedano Croccante, Risotto con Ossobuco e Tiramisù con Cardamomo; l’Influencer ha proposte più moderne, come il risotto al the nero, mentre il Mammone ha portate più classiche. Infine la proposta Bio, che si basa su ingredienti healthy e green, come Gazpacho con Stracciatella, Frutta e Fiori all’Uovo Poché con Asparagi e Salicornia.
I piatti alla carta si aggirano intorno ai 25 euro l’uno, per cui la migliore soluzione è quella di richiedere un menu degustazione, sia per risparmiare, ma anche per poter assaporare al meglio il lavoro e i concetti dello chef. All’ora di pranzo si può anche richiedere il menu pensato e creato appositamente per chi in pausa pranzo si trova in zona. La proposta varia ogni giorno e dal menu potete ordinare una portata al prezzo di 22 euro, oppure due per 35 euro.
Compresi nel prezzo una piccola entrée di benvenuto, l’acqua e il caffè.