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Il consiglio comunale chiede di tornare il prima possibile alle aperture dei negozi usuali per lasciarci alle spalle gli orari differenziati, introdotti a settembre 2021 dal comune di Milano per alleggerire l’ora di punta mattutina.
Nel pomeriggio di giovedì 17 febbraio, il consiglio -tornato a riunirsi di persona- ha approvato a larga maggioranza l’ordine del giorno presentato dalla Lega. Momentaneamente, alle attività commerciali non alimentari è concesso aprire dopo le ore 10.15, a differenza dei servizi alla persona -parrucchieri ed estetisti- che cominciano la giornata lavorativa alle ore 9.30. Disponibili dalle 9.30 anche gli uffici aperti al pubblico delle pubbliche amministrazioni: fanno eccezione i servizi funebri, dell’anagrafe e dello stato civile, considerati essenziali.
Dopo le ore 10, possono accogliere i clienti anche gli studi professionali.
L’obiettivo era non creare assembramenti sui mezzi pubblici durante la pandemia di Covid-19, dando prevalenza agli studenti, agli operatori scolastici e ai lavoratori che erano in difficoltà ad iniziare più tardi l’attività.
Attualmente, secondo la Lega e la maggior parte del consiglio comunale, grazie al miglioramento dei dati, è possibile tornare agli orari normali.
Conseguentemente, arriva la richiesta di “cancellare il prima possibile” l’ordinanza del sindaco dell’8 settembre 2021, la quale prevedeva la differenziazione degli orari. Annarosa Racca, consigliera della Lega e presidente di Federfarma Lombardia, afferma: “Vogliamo lasciare i negozianti liberi di aprire prima senza prendere delle multe. Proponiamo di non danneggiare più i negozianti“.
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