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Nella serata di venerdì 11 febbraio le discoteche meneghine hanno potuto riaprire le porte.
Dopo la chiusura di dicembre si torna in pista.
All’ingresso le lunghe code sono generate dal controllo del Green Pass rafforzato, obbligatorio per entrare nei locali. Tra le regole da rispettare: la capienza dimezzata al chiuso -75% all’aperto- e l’obbligo di indossare la mascherina ovunque, tranne quando si balla. I controlli sono molto rigidi.
A giocare un ruolo fondamentale il contact tracing: i gestori dovranno conservare, per almeno 14 giorni, l’elenco delle persone presenti.
Consentita la consumazione ai tavoli, mentre rimane un lontano ricordo sorseggiare un drink al bancone. Indispensabile mantenere la distanza interpersonale di almeno 2 metri.
Necessaria la ripartenza per le discoteche, le quali hanno potuto lavorare solo pochi mesi negli ultimi due anni. La prima chiusura era scattata alla fine di febbraio 2020, prolungandosi fino all’estate, con qualche eccezione per i locali all’aperto prima di Ferragosto.
Successivamente ancora chiusure: dopo l’11 ottobre 2021 riaprirono i battenti, ma nelle prossimità delle festività natalizie il popolo della notte fu costretto ancora una volta a rinunciare alle danze. Il provvedimento causò la cancellazione di tutti gli eventi di Capodanno. Secondo le associazioni di categoria del settore, Silb/Fipe e Assointrattenimento/Federturismo Confindustria, in tutta Italia, sono sparite mille discoteche, lasciando senza lavoro 30mila dipendenti. Nel frattempo, i gestori sono ancora in attesa dei sostegni garantiti dal nuovo Decreto Ristori.
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