Categorie: Attività
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7 Febbraio 2022 09:00

Costo della vita sempre più alto: Milano è la città più cara d’Italia

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Nel capoluogo lombardo fare spesa costa il doppio rispetto a Napoli

Ancora una volta, Milano si conferma la città più cara d’Italia: vivere nel capoluogo lombardo costa sempre di più.

Napoli, invece, si posiziona in fondo alla classifica, in quanto, è la più economica sul fronte della spesa alimentare.

Costo della vita sempre più alto: fare spesa a Milano è un salasso

Il Codacons ha realizzato un’indagine sul costo della vita nelle principali città italiane confrontando prezzi e tariffe di carne, ortofrutta, passando per dentisti, parrucchieri e bar. Per mangiare bene a Milano si spende in media il 47% in più rispetto a Napoli.

Un carrello composto da ortofrutta, carne, pesce e pane costa in media 99,24 euro, mentre nella città partenopea solo 67,58 euro.

A Napoli la tariffa dei rifiuti raggiunge i 507,96 euro: il 148% in più rispetto a Trento (205 euro). Sotto il punto di vista dei bar, invece, Trento rivendica il caffè più caro (1,24 euro l’espresso), seguono Trieste (1,14 euro) e Bologna (1,13 euro), a Catanzaro una tazzina di caffè costa in media 0,82 euro.

A Bari, per una donna, un taglio dal parrucchiere viene pagato 26,48 euro (Napoli 11,80 euro). Palermo è il paradiso dei denti: per un’otturazione si sborsano solo 66 euro (Aosta 174 euro). Le visite private dal ginecologo costano 155 euro a Trento e Milano, mentre al sud, 80 euro a Napoli e 95 a Catanzaro.

Costo della vita sempre più alto, Rienzi: “Diversificato sul territorio

Il presidente Carlo Rienzi chiarisce: “Il costo della vita è estremamente diversificato sul territorio, con le città del sud che risultano mediamente più economiche rispetto al Nord Italia. Prezzi e tariffe appaiono tuttavia in continua evoluzione: gli aumenti delle
bollette di luce e gas stanno infatti determinando nelle ultime settimane rincari a cascata dei prezzi al dettaglio, a causa dei maggiori costi in capo a imprese e attività che vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori attraverso rialzi dei listini”.

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