Loste Cafè è il bar che Stefano Ferraro, ex pastry chef del Noma di Copenaghen, aprirà a febbraio a Milano.
Con lui il co-poprietario e sommelier Lorenzo. Insieme hanno intenzione di realizzare una nuova tipologia di bar, che si possa frequentare dalla mattina per la colazione sino alla sera per un dopocena.
L’ex pastry chef del Noma di Copenaghen, Stefano Ferraro, ha deciso di mettersi in proprio e di aprire un bar proprio a Milano. Stefano Ferraro potremmo considerarlo un po’ come un giovane cervello in fuga ritornato con la pandemia alla sua terra madre.
Dopo una carriera come pastry chef, ossia come chef che prepara pasticceria da ristorazione, in giro per il mondo ora ha deciso di mettere radici, e dopo Londra, Dubai, Hong Kong, Sydney ed in ultimo il celebre Noma di Copenaghen, ha deciso di fermarsi proprio qui a Milano.
Con lui Lorenzo, co-proprietario e sommelier, per realizzare in via Guicciardini, in Porta Monforte, il Loste Cafè. Un bar diverso da quelli che abbiamo noi in Italia.
“Loste café è un’evoluzione del tradizionale bar italiano: vi offriremo paste fatte con le nostre mani al mattino, un pranzo gustoso con un dissetante bicchiere di vino, il tutto in un’atmosfera rilassata, servito da me” spiega Lorenzo.
Ovviamente si partirà con una formula delivery e take away, considerati i divieti imposti al momento, ma sicuramente si inizierà sin da subito a fare la differenza.“Vorremmo cominciare a sfornare 50/70 paste al giorno, di orientamento scandinavo, quindi più burrose: croissant, cinnamon & cardamom rolls, brioche feuillettée, cruffins… ma senza trascurare il gusto mediterraneo” annuncia Stefano Ferraro.
Siamo sicuri che i più golosi non potranno fare a meno che lasciarsi tentare da quei cornetti in lievito madre al cioccolato che mostrano sulle loro pagine social.