I ristoranti e i bar di Milano confidano nell’ingresso in zona gialla, è l’unica soluzione per sfuggire alla crisi innescata dalla pandemia.
“Non si sopravvive di solo asporto o delivery” dichiara Confcommercio Lombardia.
L’asporto e il delivery non possono salvare i locali, serve e si spera nell’ingresso di Milano in zona gialla. Così, dopo essere stati per una settimana in zona rossa, senza giustificato motivo, ora si spera nella zona gialla, che “consentirebbe, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ad oltre 45 mila imprese della ristorazione di riprendere la propria attività, seppure ancora con la difficoltà dell’orario ridotto.
Si tratta di un passaggio fondamentale perché impedire le attività di somministrazione a bar e ristoranti rappresenta un costo che le imprese non possono più sostenere”.
Un messaggio che invita le istituzioni a ragionare meglio sui “colori” che da qualche tempo dividono le regioni perché, come Confcommercio Lombardia, sottolinea: “le imprese non si accendono e si spengono con un interruttore“. Così Confcommercio Lombardia fa da eco alla lettera inviata dall’Associazione Ambasciatori Italiani del Gusto , che avevano scritto alle istituzioni per chiedere decisioni nette, che prevedessero aperture e chiusure chiare e nette, con relativi aiuti.