Categorie: Trasporti
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4 Agosto 2022 12:49

Malpensa e Linate, l’esodo di agosto: nel weekend decolleranno 425mila persone

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Numeri vicini al pre-Covid: ritorno in massa negli Stati Uniti e in Canada

Milanesi e lombardi sono pronti a partire.

Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate, da venerdì 5 a lunedì 8 agosto, si prepara al picco di partenze. Nei prossimi quattro giorni transiteranno 425 mila persone: 326.300 a Malpensa (tra partenze e arrivi), 98.700 a Linate.

Malpensa e Linate, esodo nel weekend: le nuove modalità di vacanza

Pian piano si torna ai valori registrati prima dello scoppio della pandemia. Il Coronavirus ha modificato le modalità di vacanza dei lombardi.

A partire dal mese di giugno è possibile notare che i volumi previsti questo fine settimana a Malpensa e Linate sono di poco superiori a quelli del periodo 8-11 luglio quando erano transitate 420 mila persone. Le motivazioni? Probabilmente, grazie allo smart working, migliaia di persone hanno approfittato per evadere dal luogo di residenza e rifugiarsi in una località di vacanza.

Malpensa e Linate, esodo nel weekend: le mete

I lombardi voleranno in particolare verso il Sud Italia (Puglia, Campania, Calabria), verso le isole maggiori del nostro Paese (Sardegna e Sicilia), verso la Spagna (in particolare le isole), la Grecia (isole comprese), qualcosa in Francia, Portogallo e costa adriatica.

La maggior parte di viaggiatori verrà trasportata da compagnie low cost — Ryanair, easyJet, Wizz Air, Volotea e Ita Airways —.

La novità? Il ritorno in massa negli Stati Uniti e in Canada: il tasso di riempimento dei velivoli supera costantemente il 90%.

Malpensa e Linate, esodo nel weekend: cosa fare prima di partire

Questa estate Sea e le compagnie aeree chiedono ai viaggiatori di arrivare al terminal con un ragionevole anticipo per svolgere tutte le procedure, dal check-in ai varchi di sicurezza, fino all’imbarco.

Inoltre, prima di partire, è consigliato informarsi sui requisiti necessari per entrare in uno Stato straniero: in alcuni Paesi l’assenza del certificato di negatività può addirittura causare il divieto d’imbarco.

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