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Il Comune di Milano ha approvato il progetto definitivo di Atm per aumentare le frequenze dei treni e ridurre il tempo di attesa tra un convoglio e l’altro, il quale scenderà da 150 a 120 secondi.
Il nuovo Communication based train controls è un sistema di controllo automatico del traffico ferroviario che si basa sulla comunicazione continua tra treno e computer e consentirà di aumentare del 20% il numero di passeggeri che utilizzano la metro gialla quotidianamente. Prima della pandemia di Covid-19 la media dei passeggeri era pari a 320mila al giorno, attualmente, è scesa a 240mila. La gara per la progettazione esecutiva e per la realizzazione dei lavori è stata vinta da Siemens mobility Gmbh in associazione temporanea di imprese con Siemens mobility srl e Gcf spa.
Il tempo stimato per il progetto esecutivo è di nove mesi, a cui se ne aggiungeranno altri 54 per i lavori. La fine dei lavori è prevista entro il 2027, mentre il costo dell’operazione -finanziato dal ministero delle Infrastrutture- è di 104,6 milioni.
Inevitabile un rinnovo della flotta dei treni: 25 nuovi convogli andrebbero a sostituire i 21,5 treni più vecchi. La flotta, composta dagli attuali 30,5 treni, passerebbe a 36.
Finché i finanziamenti non verranno stanziati il condizionale è d’obbligo. Il nuovo sistema garantirà la frequenza ogni 120 secondi in entrambe le tratte, mantenendo una velocità commerciale maggiore o uguale a 32 chilometri all’ora. Atm rende noto: “Per sostenere tale cadenzamento -ipotizzato nella fascia delle ore di punta- è stato calcolato il numero di treni in circolazione necessari per sostenerlo, verificando l’assenza di possibili conflitti derivanti dall’incremento della flotta circolante”.
Non solo aumento delle frequenze, la riqualificazione della metro M3 si lega anche al tema della sicurezza. Gli impianti hanno ormai più di 30 anni: “costituiscono una fonte di guasto e un impedimento alla risoluzione del disservizio in tempi brevi”. Inoltre, Atm sente l’esigenza di disporre di una “politica di ridondanza del sistema anche a fronte di guasti”. Qualora la rete di controllo principale dovesse andare in tilt, entrerebbe in funzione la secondaria.
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