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Lunedì 4 aprile la protesta dei tassisti di Torino ha bloccato la tangenziale.
Nel pomeriggio di martedì 5, invece, ad arrestare il servizio davanti a Stazione Centrale e all’aeroporto di Linate sono stati una cinquantina di tassisti milanesi.
Essi chiedono lo stralcio dell’articolo 8 dal cosiddetto disegno di legge concorrenza varato dal governo, il quale, prevede la liberalizzazione del trasporto con apertura alle piattaforme web. Gli organizzatori hanno segnalato che “una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in lavoratori subordinati, vincolati a un regime di semi-dipendenza”.
Una protesta spontanea in concomitanza con la visita di Draghi a Torino, che a Milano ha visto i tassisti riunirsi in assemblee spontanee. I tassisti sottolineano che questo non è uno sciopero dei sindacati e fanno sapere che una delegazione di tassisti milanesi ha preso parte alle manifestazioni di Torino: “Siamo andati in 24, con cinque macchine piene, abbiamo portato il nostro saluto e rispetto ai colleghi torinesi che si stanno battendo in maniera autorevole e forte”.
Il blitz della giornata di martedì 5 aprile potrebbe essere solo il preludio di una mobilitazione che già a partire da oggi potrebbe trovare l’appoggio dei sindacati. Se l’articolo 8 non verrà depennato andranno in scena altre proteste non solo a Milano, ma in tutte le città più importanti d’Italia.
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