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Nonostante la prima tratta Linate-Forlanini sia pronta, la linea blu non aprirà prima di un anno e verrà quindi inaugurata dal sindaco che verrà eletto alle amministrative di ottobre.
Durante la commissione mobilità di mercoledì 28 luglio, l’assessore alla mobilità, Marco Granelli, ha annunciato “Attiveremo il servizio della linea M4 quando ci saranno le condizioni e noi riteniamo, considerando i dati di oggi di Linate, che queste condizioni potranno esserci quando la linea raggiungerà Dateo, ovvero verso la fine del 2022“.
La prima tratta Linate-Forlanini ha superato tutti i collaudi ministeriali, ma l’amministrazione ha stabilito che i treni non potranno viaggiare a causa del numero tuttora ridotto di passeggeri che gravitano sullo scalo di Linate (non più del 30 per cento rispetto ai volumi normali), tenendo anche in considerazione i non trascurabili costi di esercizio per avviare il mini-tragitto sotterraneo (undici milioni di euro).
Il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, dichiara “Solo nel 2023 si comincerà a incassare qualche euro dai biglietti. M4 è la prova che Sala non è stato capace di far rispettare tempi e la qualità delle opere pubbliche. Grazie a questa giunta i disagi si prolungano e i costi degli interessi aumentano“.
Il leghista Gabriele Abbiati condivide la decisione di evitare l’inaugurazione, contraria a ogni logica economica, e annuncia “Sono d’accordo con la decisione presa, aprire queste tre fermate non aveva alcun senso.
Mi stupisco che il sindaco, però, non più tardi di qualche mese fa avesse annunciato che si sarebbe valutata l’apertura”.
La relazione quinquennale dell’organismo di controllo del Comitato per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa presieduto da Gherardo Colombo riporta quanto segue “È stato riferito che il ritardo complessivo nella realizzazione della linea metropolitana, la cui data di fine lavori era inizialmente prevista per marzo 2022, sarebbe stato di circa diciotto mesi, ritenuto non eccessivo viste le dimensioni e la natura dell’opera, con completamento dell’intera linea per fine 2023.
A questo proposito pur tenendo in considerazione le dimensioni dell’opera e tutti gli imprevisti del caso, desta perplessità il ritenere fisiologico simile ritardo; tanto più se si riflette sul fatto che almeno una parte dei motivi che lo hanno provocato e, in particolare, il contenzioso contro le compagnie di telecomunicazione, avrebbe potuto essere meglio gestita in via preventiva, con un maggiore approfondimento della base giuridica e una più attenta regolamentazione degli aspetti contrattuali”.
Oltre ai ritardi, l’M4 ‘vanta’ un ulteriore problema: i torrini di oltre sette metri di altezza posizionati davanti ai palazzi e necessari per garantire il ricambio d’aria nei mezzanini della metro. Queste strutture si trovano in via Foppa, via Lorenteggio, Segneri e in centro, tra San Vittore, De Amicis e piazza Vetra.
La proposta di Granelli sarebbe quella di abbassare i torrini di un paio di metri – tre dove possibile – e impreziosirli con piante e opere di street art.
Proposta senz’altro poco gradita dai residenti del piano terreno e primo piano.
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