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Venerdì 11 febbraio parte la raccolta firme per indire il referendum cittadino sullo stadio di San Siro.
La campagna è stata presentata con una conferenza stampa in mattinata, in piazza Scala. Il primo step prevede la raccolta di mille firme entro il 5 marzo, successivamente i quesiti verranno depositati e sottoposti ai garanti comunali. Se il primo passo andrà in porto serviranno altre quattordicimila firme entro il 10 giugno. Possono firmare solo i residenti del comune di Milano.
La raccolta avrà luogo online, su una piattaforma messa a disposizione dal comune.
Per accedere è necessario essere in possesso di Spid (identità digitale) o carta d’identità elettronica, ma la raccolta avverrà anche per strada attraverso i classici ‘banchetti’. Nella nota del comitato si legge: “Si avvia l’iter che permetterà alla cittadinanza di esprimersi sul futuro dello stadio Meazza, un bene comune della città, un simbolo di Milano riconosciuto in tutto il mondo come la ‘Scala del calcio’, un impianto ai vertici delle classifiche internazionali che potrebbe benissimo essere riqualificato”.
I quesiti proposti sono di tipo abrogativo e propositivo. Il primo chiede di abrogare la delibera di giunta del 5 novembre, ovvero dare l’assenso per l’abbattimento dello stadio attuale, mentre con il secondo quesito, la richiesta all’amministrazione comunale prevede “la riqualificazione, il concorso internazionale, la salvaguardia delle aree di verde profondo, l’elaborazione di un piano per tutta l’area San Siro”.
Qualora venissero approvati, i quesiti saranno entrambi vincolanti per l’amministrazione. Quindi, ricapitolando:
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