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Nella serata di giovedì 28 ottobre, alle ore 19.00, si sono riunite in piazza a Milano più di diecimila persone.
La protesta, diffusa attraverso i social e le ‘reti’ di associazioni e movimenti come il Coordinamento Arcobaleno, ha riunito i gruppi Lgbtqia+ di Milano, i Sentinelli, e numerosi partiti politici.
Il presidente di Cig Arcigay Milano, Fabio Pellegatta, aveva scritto in una nota “La politica ha avuto paura. Giovedì sera alle 19 in Arco della Pace invitiamo tutta la città a scendere in piazza con noi per dire vergogna a chi ha giocato sulla nostra pelle usando il pretesto della paura”.
Luca Paladini, rappresentante dei Sentinelli, ha dichiarato “Abbiamo un sentimento d’indignazione che ferisce un pezzo di Paese. Non sarà una serata di troppe parole perché ne abbiamo già spese tante, anche proprio qui in due momenti di speranza a maggio e a giugno. Una speranza tradita con quello che è successo ieri al Senato”.
Inoltre, Paladini ha speso due parole in merito agli applausi dei senatori di centrodestra al termine del voto: “Oggi mi ha colpito una frase che ho letto: ‘il sangue non è solo sulle mani di chi tira un pugno, ma anche sulle mani di chi applaude’, come è avvenuto ieri nella curva sud del Senato della Repubblica.
Forse non è sufficientemente chiara la responsabilità morale di chi ha fatto queste scene, di chi ha negato una legge di civiltà per milioni di persone“.
A Palazzo Madama, 154 onorevoli hanno votato in favore del non voto agli articoli del Ddl Zan e 131 hanno votato contro. Il regolamento del Parlamento prevede che si potrà ricominciare a parlare del tema tra almeno 6 mesi, con una nuova legge, ripartendo dalla Camera.
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