Con l’inizio del lockdown per tutta la Lombardia, Beppe Sala ha lanciato un appello ai milanesi perchè restino a casa il più possibile durante questi giorni di emergenza.
In particolare, il primo cittadino ha criticato coloro che lo hanno definito come a capo di una “rivolta” dei sindaci contro le nuove restrizioni, il che, spiega, non è affatto vero.
Beppe Sala ha criticato alcuni giornali che lo hanno dichiarato alla guida di una sorta di “rivolta” dei sindaci contro le decisioni del Governo. Il sindaco di Milano ha infatti deciso di fare chiarezza: “È successo che dei miei colleghi, sindaci lombardi, hanno legittimamente scritto al ministro Speranza e al presidente Fontana chiedendo di avere visibilità dei dati riguardanti la loro provincia, ipotizzando che che le loro province non siano da considerarsi rosse, ma arancioni“.
Questo, però, ha assicurato Sala, “non riguarda Milano, sia chiaro“. In questo modo il primo cittadino ha chiarito di essere ora d’accordo con le nuove misure restrittive, che ritiene del tutto necessarie per il capoluogo lombardo.
Sala dunque, pur ritenendo rischioso “frazionare l’Italia fino alle singole province“, ha concluso il suo discorso con un appello ai milanesi perchè restino a casa. “Il contributo che la nostra comunità può dare in questi momenti“, ha concluso il sindaco di Milano, “è quello di stare unita e di cercare di fare la sua parte affinché questa crisi pandemica, che si sta trasformando in crisi sociale ed economica molto profonda, sia il più possibile abbreviata“.