Da giorni si parla di un lockdown per Milano, ma Sala, intervenuto al convegno online della Cgil, rassicura che per il momento non è previsto.
Poi spiega che tutto dipenderà dalle misure prese nelle ultime settimane per limitare i contagi e da quale impatto hanno avuto sulla curva dei contagi. Un dato che verificherà con il Presidente della Regione Fontana nell’ultimo weekend di ottobre.
Il tema del lockdown per Milano diventa sempre più importante, da un punto di vista sanitario, ma anche economico. Ecco perchè Sala, intervenuto al convegno della Cgil, spiega quali sono le prospettive a breve termine per la città.
“Credo che ora non ha più senso parlare di focolai: tutto il mondo oggi è un focolaio. Sono tra quelli che ritengono siano necessarie misure il più possibile unitarie e univoche e il più possibile a livello di paese. E’ vero che Milano è molto toccata al momento, ma sono molto toccate le vicinanze o geografiche, come Monza e Varese, o di tipologia di città, come Napoli, ma magari presto anche altre città.
È evidente che se tutto arriva al sud, il sud farà più fatica a reggere”. Non un lockdown quindi per Milano, ma se serve, deve essere nazionale per Sala. Per il momento e per Milano sono già state prese delle misure restrittive, come quella del coprifuoco, e non è previsto un lockdown, ma vanno verificate l’efficacia delle misure prese ad oggi. “Nel fine settimana ci confronteremo con Fontana. Ad oggi non ho in mano nessun progetto di lockdown o di intensificazione delle misure, se sarà necessario, lo faremo senz’altro.
Magari ci si andrà verso il lockdown, ma stiamo già facendo un’azione vediamo se funziona”. Il discorso di Sala si chiude sottolineando la difficoltà del momento, da un punto di vista anche sociale. Proprio ieri la Caritas Ambrosiana parlava della necessità di trovare un sistema di aiuti più efficaci per non far esplodere la situazione sociale.