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Dal 21 al 27 settembre torna la Milano fashion week con tanti eventi in presenza che tornano a superare gli appuntamenti digitali.
Il desiderio del capoluogo lombardo è quello di tornare a lavorare in presenza. La moda, da sempre punta di diamante del made in Italy, conferma una crescita dell’export, mentre secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi si riscontrano ancora negatività sulla variazione del numero delle imprese.
Sono 10.410 le imprese che lavorano nel settore della moda a Milano e gli addetti sono superiori a 73mila.
Il 40% del totale del comparto di Milano, Monza Brianza e Lodi è rappresentato da imprese manifatturiere, alle quali si aggiungono 7.500 attività del commercio al dettaglio e all’ingrosso. L’Ufficio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha elaborato questi numeri -in data 30 giugno 2021- su dati Registro Imprese. Se confrontiamo il numero delle imprese attive attualmente con i numeri di settembre 2020 si registra una variazione del -2,9%, dato in recupero rispetto al -3,7% segnalato nel confronto giugno 2020/giugno 2019.
Le industrie tessili lombarde -rispetto al 2019- registrano -8,2% per produzione e -5,9% per fatturato, -8,1% e -12,8% le variazioni delle imprese manifatturiere attive nella fabbricazione di articoli in pelle. Il fatturato per la confezione di articoli di abbigliamento è invece in recupero con +5,5% anche se la produzione segna -7,4%.
L’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat fa emergere che nei primi sei mesi del 2021 l’export del settore moda vale più di 4 miliardi di euro, di cui 2 miliardi hanno origine dalle esportazioni di articoli di abbigliamento e circa 1,5 miliardi dall’export di articoli in pelle (accessori, scarpe, etc.).
Si tratta di circa il 62% delle esportazioni lombarde di questi prodotti. Rispetto allo stesso periodo del 2020, l’export fa registrare +38,8%, una crescita importante che fa recuperare anche sui dati precovid. Stati Uniti, Cina, Francia, Corea del Sud e Regno Unito sono i primi Paesi di destinazione, con l’eccezione del mercato USA (-8,2%) su gli altri Paesi il volume degli scambi evidenzia un aumento rispetto al 2019 (rispettivamente +14,2% Cina, +4,8% Francia, +10,9% Corea del Sud e un rilevante +74% Regno Unito.
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