Milano, capitale italiana della moda, quest’anno vedrà azzerato l’indotto derivante dalla fashion week: l’emergenza coronavirus costringe infatti aziende e stilisti a spostare nel mondo virtuale tutti gli eventi, dai casting alle sfilate.
Un duro colpo per la città, che da sempre vede nella settimana della moda una voce importante del bilancio.
A perdere sono un po’ tutti: dalle case di moda, costrette a sfilate online, alle agenzie che offrono servizi connessi al mondo degli eventi.
Tutta la fashion week si sposta nel mondo viruale, azzerando l’indotto per tutto il mondo commerciale che ruota attorno al mondo della moda e degli eventi ad essa connessa.
Sono pochi i titolari di agenzie di servizi per eventi che hanno la voglia di commentare questa difficile situazione.
“I casting ora si fanno a distanza, chi viene scritturato si prepara da casa e quando arriva si ferma giusto il tempo di girare, poi ciao”, spiegano Giuseppe Giardina e Andrea Andreozzi, fondatori nel 2012 di Bea Agency e di Bea Models, società complementari di produzione eventi e di rappresentanza modelli/modelle.
La speranza di tornare alla normalità, però, riesce a far andare avanti tutti: prima o poi la magia degli eventi dal vivo tornerà a far battere il cuore di Milano.