Dominique Meyer è pronto a far partire la nuova stagione della Scala, ma è preoccupato che, con l’andamento dei contagi in Italia, si possano applicare nuove restrizioni, come un taglio dei posti a sedere per il pubblico all’interno del teatro.
Secondo il sovrintendente infatti, se si dovesse passare dagli attuali 700 posti a 200 significherebbe dover necessariamente chiudere il Teatro alla Scala.
Mentre il Ministro della Cultura Franceschini non si pronuncia in merito, anzi rimanda il tutto al Comitato Tecnico Scientifico, a La Scala il Sovrintendente Dominique Meyer si dice preoccupato per il futuro de La Scala, qualora si dovesse nuovamente abbassare la capienza massima concessa ai teatri italiani per limitare il contagio.
Così a La Scala si gioca di anticipo e, pochi giorni fa, si è deciso di inviare alla Regione Lombardia la richiesta per aumentare la capienza massima dei posti da 700 a 1200, un numero utile a sostenere i costi del teatro che viceversa andrebbe in rosso.
E mentre si pensa ad un probabile calo dei posti in sala, sul palco anche il personale diminuisce. Il direttore d’orchestra Riccardo Chailly infatti è a lavoro per l’opera “Lucia di Lammermoor” che sarà eseguita da un’orchestra con un numero ridotto di musicisti mentre il coro sarà presente solo in alcune scene.
Lo stesso sarà per la messa in scena del Rigoletto di Verdi firmato da Zeffirelli, dove in scena verranno coinvolte meno comparse.
Previsto per mercoledì un incontro anche con i Sindacati che invece vogliono proporre, in extremis, la realizzazione degli spettacoli in streaming, per assicurare la realizzazione degli spettacoli anche qualora dovessero essere chiusi i teatri.