Si tratta sicuramente di una scultura particolare, che tutt’ora è motivo di discussione tra i cittadini.
La mela dell’artista Pistoletto è posizionata all’esterno della Stazione Centrale di Milano, alta 8 metri e 11 tonnellate di peso, ma qual è il suo reale significato?
Michelangelo Pistoletto è un artista di Biella che pensò alla scultura nel 2015, in occasione dell’Expo. La mela era ricoperta di muschio, con un morso ricucito. La Mela Reintegrata era in linea con il tema dell’alimentazione sostenibile e quello del green e inizialmente era posizionata sul sagrato del Duomo.
Dopo di che è stata spostata al Parco Sempione e, infine, di fronte alla Stazione Centrale.
Nel 2016 fu messo in atto un cambio di look, che rese la scultura più attuale e cool: fu ricoperta di polvere di marmo per dar vita a una superficie di un bianco brillante. Ma cosa rappresenta realmente? “Il simbolo della mela attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle – spiega l’artista – partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l’origine del mondo artificiale.
La Mela Reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova Era, nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono generando nella società un equilibrio esteso a diffusione planetaria”.
“Il simbolo della Mela Reintegrata rappresenta la ricomposizione degli elementi opposti: natura e artificio. La mela significa natura, il morso significa artificio, così come lo vediamo utilizzato in un marchio di computer mondialmente diffuso posto a emblema della tecnologia che sostituisce integralmente la natura.
Con la Mela Reintegrata l’artificio assume il compito di ricucire la parte asportata del morso e ricongiungere l’umanità alla natura, anziché continuare ad allontanarla da essa“.