La nona di beethoven aprirà la stagione autunnale de La Scala, per il concerto a porte chiuse completamente riservato e dedicato ai medici e agli infermieri che hanno lottato durante la fase acuta della pandemia.
Il concerto poi si replicherà per tre appuntamenti, aperti al pubblico.
Per l’apertura della stagione autunnale de La Scala si è pensato di aprire con La nona di Beethoven, per lanciare un messaggio di fiducia nel futuro e nell’unione tra gli uomini. Così il direttore d’orchestra e del coro della Scala, Riccardo Chailly, dopo aver realizzato tre commoventi concerti in memoria delle vittime della pandemia, il primo realizzato nel Duomo di Milano, ritorna a riunire coro e orchestra, il 12 settembre, questa volta per ringraziare coloro che sono scesi in prima linea per lottare la pandemia: i medici e gli infermieri.
Seguiranno poi altre tre date aperte al pubblico, il 14, 16 e 17 settembre.
Il teatro alla Scala per questa ripartenza ha avuto un importante sostegno anche dalla Fondazione Bracco, che da un decennio si impegna per creare e diffondere espressioni della cultura, dell’arte e della scienza quali mezzi per migliorare la qualità della vita e la coesione sociale: ”Fondazione Bracco è particolarmente lieta di confermare il proprio sostegno al Teatro alla Scala e ai giovani dell’Accademia, di cui è Fondatore da ormai quasi 10 anni, nell’ottica di un sostegno pluriennale alle grandi istituzioni musicali italiane e ai giovani talenti, consentendo loro di vivere esperienze professionali straordinarie accanto a maestri di fama mondiale.
Il 12 settembre sarà la serata sinfonica di “riapertura” del Teatro alla Scala dopo la chiusura forzata degli ultimi mesi con un programma artistico ricco di energia positiva.” dichiara la fondazione.