La chiusura di via Rizzoli per lavori della metrotranvia solleva interrogativi sulla mobilità e la gestione del traffico.

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A partire dal 7 luglio, l’ultimo tratto di via Rizzoli sarà chiuso al traffico per due mesi per i lavori della metrotranvia 7. Questa nuova infrastruttura promette di connettere la zona di Cascina Gobba M2 con il quartiere Adriano. Ma cosa comporta realmente questa chiusura per i cittadini e per il sistema di trasporto pubblico? In un’epoca in cui la mobilità urbana è un tema cruciale, è fondamentale analizzare l’impatto di questa decisione.
Un’analisi dei numeri di business
La chiusura di via Rizzoli, sebbene necessaria per completare un lotto della metrotranvia, porta con sé una serie di considerazioni. Prima di tutto, c’è l’efficienza dei lavori. Dimezzare il tempo di cantiere concentrando le attività nei mesi estivi può sembrare un’ottima strategia, ma quali sono i costi reali di questo approccio? Lavorare in un periodo di minore traffico è indubbiamente positivo, ma non possiamo ignorare il potenziale impatto sulle aree circostanti e sugli altri percorsi di accesso. Se non gestita bene, questa chiusura potrebbe causare un aumento del churn rate dei passeggeri, vale a dire l’abbandono da parte di coloro che trovano il servizio meno conveniente.
Inoltre, i fondi destinati a questo progetto sono notevoli: 86,3 milioni di euro dal Pnrr e ulteriori 120 milioni provenienti da fondi comunali e Foi. Questi investimenti devono tradursi in un aumento significativo della LTV (Lifetime Value) per i passeggeri. La metrotranvia non deve solo soddisfare le esigenze attuali, ma deve anche attrarre nuovi utenti, altrimenti rischia di diventare un progetto insostenibile nel lungo termine.
Lezioni dai fallimenti passati
Ho visto troppe startup fallire perché non hanno considerato le reali esigenze del mercato. Non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori con le infrastrutture pubbliche. La metrotranvia 7 rappresenta un’opportunità per migliorare la mobilità, ma richiede un attento monitoraggio della domanda e dell’offerta. Un’analisi del PMF (Product-Market Fit) è cruciale: se il servizio non è allineato con le esigenze della comunità, anche l’infrastruttura migliore diventa poco utile.
Prendiamo ad esempio altre iniziative di trasporto che, all’apparenza, sembravano promettenti, ma hanno fallito nel soddisfare la domanda. È fondamentale mantenere un’interazione continua con gli utenti e reagire in modo agile alle loro esigenze. L’interscambio tra la linea 54 e la M2, che sarà garantito, deve essere gestito con attenzione per evitare frustrazioni e garantire un flusso regolare di passeggeri.
Takeaway azionabili per i fondatori e i PM
Per i fondatori e i project manager coinvolti in progetti simili, ci sono alcuni takeaway essenziali. Primo, il monitoraggio costante delle metriche di utilizzo è cruciale. Analizzare il churn rate e trovare modi per migliorare la retention degli utenti è fondamentale per il successo a lungo termine. Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che il feedback degli utenti è d’oro.
In secondo luogo, la comunicazione con i cittadini è vitale. Informare in modo chiaro e trasparente sui progressi dei lavori e sui cambiamenti nel servizio pubblico può ridurre l’insoddisfazione. Infine, creare un piano di emergenza per gestire eventuali imprevisti o picchi nella domanda è sempre una buona pratica. In questo modo, possiamo affrontare insieme le sfide del futuro della mobilità a Milano.