Le rapine da parte di gruppi giovanili stanno creando preoccupazione tra i cittadini milanesi.
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Un fenomeno preoccupante
Negli ultimi mesi, Milano ha visto un incremento allarmante di rapine perpetrate da baby gang. Questi gruppi di giovani, spesso minorenni, si sono resi protagonisti di atti violenti e intimidatori, creando un clima di insicurezza tra i cittadini. L’episodio più recente, avvenuto in piazza Abbiategrasso, ha messo in luce la gravità della situazione. Un ragazzo di 22 anni, in attesa del tram, è stato accerchiato e minacciato da sei giovani, che hanno utilizzato un coltello e spray al peperoncino per portare via il suo zaino.
La dinamica delle rapine
Le modalità di azione di queste baby gang sono spesso simili: accerchiano le vittime, utilizzano la violenza verbale e fisica, e non esitano a impiegare armi, anche se rudimentali. Nel caso di piazza Abbiategrasso, la vittima e il suo amico sono stati colpiti con spray urticante, una tecnica che ha lo scopo di immobilizzare e spaventare. Questo tipo di aggressione non è isolato; diversi episodi simili sono stati segnalati in diverse zone della città, suggerendo un trend preoccupante.
Le reazioni delle autorità
Le forze dell’ordine sono in allerta e stanno intensificando i controlli nelle aree più colpite da questo fenomeno. Il commissariato Scalo Romana, intervenuto subito dopo la rapina, ha avviato un’indagine per identificare i responsabili. Tuttavia, la mancanza di informazioni sui rapinatori, descritti come giovani nordafricani con cappucci, rende difficile il lavoro degli agenti. La comunità è invitata a collaborare, segnalando comportamenti sospetti e contribuendo a creare un ambiente più sicuro.
Le baby gang non rappresentano solo un problema di sicurezza, ma anche una questione sociale più ampia. Molti di questi giovani provengono da contesti difficili e, in assenza di opportunità, si uniscono a gruppi che promettono un senso di appartenenza e di potere. È fondamentale che le istituzioni, insieme alle famiglie e alle scuole, lavorino per offrire alternative valide e percorsi di integrazione, prevenendo così il rischio di cadere nella criminalità.