Il 23 febbraio, Milano sarà il palcoscenico di uno sciopero generale nazionale organizzato dalla sigla sindacale Si Cobas.
Questo evento solleva interrogativi sul motivo per cui i lavoratori vogliono incrociare le braccia, e la risposta non si limita a questioni contrattuali ma abbraccia motivazioni politiche. In particolare, la protesta è motivata dal modo in cui il governo italiano e la comunità internazionale stanno gestendo il conflitto nella striscia di Gaza.
Il comunicato del sindacato evidenzia che lo sciopero non è finalizzato a questioni interne lavorative, ma è un atto di solidarietà con il popolo palestinese e una protesta contro la politica internazionale.
La parola d’ordine della mobilitazione, “Fermare il genocidio”, riflette l’appello dei giovani palestinesi per una mobilitazione globale contro la guerra.
Il sindacato esprime preoccupazione per il crescente rischio di conflitti globali alimentati dalla crescente oppressione e spoliazione di interi popoli. La richiesta principale è il cessate il fuoco immediato e il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza, accompagnati dall’apertura di corridoi umanitari e la liberazione dei prigionieri politici palestinesi.
Il comunicato sindacale mette in luce anche il legame tra economia e guerra, evidenziando come l’industria bellica stia trarre grandi benefici dalle guerre in corso. Si evidenzia l’ingente spesa per armamenti, che si traduce in una diminuzione delle risorse destinate alle spese sociali, sanità, istruzione e pensioni.
Lo sciopero e la manifestazione di protesta a Milano si svolgeranno il 23 e il 24 febbraio.
L’evento includerà scioperi, mobilitazioni, assemblee e una grande manifestazione che si snoderà da Piazza Loreto a Piazza Duomo nel pomeriggio del 24 febbraio.