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Turismo Milano, diminuiscono gli arrivi per business e aumentano i viaggi di piacere

Superate le aspettative degli albergatori: giugno promette di superare i numeri del 2019

Turismo Milano, successo oltre ogni previsione: verso il sorpasso sui dati 2019

Ancora una volta i turisti scelgono Milano: probabilmente il bilancio di giugno segnerà il sorpasso sullo stesso mese del 2019.

Turismo, Riva: “Milano è una meta turistica di indiscusso interesse”

Nel mese di maggio sono arrivate 626.742 persone a Milano, il 262% in più rispetto al 2021. Martina Riva, assessore al Turismo, chiarisce: “Questi dati, che di fatto eguagliano il periodo pre-Covid, ci danno due indicazioni fondamentali. Innanzitutto che Milano è una meta turistica di indiscusso interesse: con lo YesMilano Convention Bureau la stiamo promuovendo come destinazione ideale per grandi eventi, giovani e congressi anche nelle principali fiere del Turismo internazionale. Inoltre, dati del genere dimostrano che il 2019, anno in cui si sono superati i 10 milioni di arrivi, a Milano e area urbana, non è stato un caso isolato”.

Turismo Milano: occupate otto camere su dieci

L’elevato numero di visitatori al Salone del Mobile e al Fuorisalone consente di fare previsioni positive per l’estate. Secondo Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza, i dati sono incoraggianti. Occupate otto camere su dieci: le presenze oltrepassano le aspettative. Attualmente, risulta prenotato il 35% delle stanze d’albergo disponibili per i prossimi tre mesi. A giugno del 2019 le camere riservate per lo stesso intervallo di tempo erano il 30%, tuttavia alla fine del periodo ne vennero occupate oltre il 75%. Naro sottolinea: “Considerando che tra le eredità lasciate dal Covid c’è la tendenza a prenotare i soggiorni sempre più sotto-data e che per i prossimi mesi sono previsto diversi eventi è legittimo pensare di poter eguagliare se non superare quel risultato“.

Turismo Milano, Naro: “Manca il 20% di lavoratori”

Inevitabilmente aumenta la clientela che si sposta per piacere, mentre diminuiscono gli arrivi per business. Prosegue l’assenza di turisti cinesi e russi. Tra le criticità spiccano i costi quadruplicati di energia e gas e la difficoltà a trovare personale. Naro spiega: “Manca circa un 20% di lavoratori. Molti di coloro che nel periodo peggiore della pandemia hanno trovato lavoro in altri campi non vogliono tornare indietro. Così, capita che alcuni alberghi chiudono un intero piano perché non hanno personale per gestirlo“.

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