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Nella giornata di mercoledì 9 marzo, i ragazzi del liceo artistico Caravaggio hanno occupato l’edificio.
Dall’inizio dell’anno, l’istituto di via Prinetti, in zona Turro, raggiunge quota 15 occupazioni. I ragazzi protestano per una tipologia di didattica differente e chiedono lo stop dell’alternanza scuola-lavoro.
I membri del collettivo che hanno organizzato l’occupazione hanno scritto sui social: “Pretendiamo di essere ascoltati”. Gli studenti chiedono una scuola sicura, libera dalle aziende, senza molestie e terrorismo psicologico e “una scuola che sia uno spazio di socialità, di collettività e di attivismo politico”.
Inoltre, sottolineano: “Vogliamo che la nostra salute mentale sia una priorità e che non sia messa in secondo piano, vogliamo non solo uno spazio didattico, ma uno spazio di ascolto e un servizio psicologico più attivo, che dopo due anni di pandemia è necessario e urgente”. La necessità di sentirsi persone e non macchine si fa sentire più che mai, “vogliamo che non sia un voto a definire la nostra intelligenza e le nostre capacità”.
Infine, arriva una richiesta particolare: i ragazzi chiedono che “i soldi destinati alla guerra vadano all’istruzione e che garantiscono un futuro degno agli studenti“ e “una didattica diversa che non sia frontale, gerarchica e puramente nozionistica”.
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