Dopo le parole dei virologi Pregliasco e Galli, anche Crisanti interviene per sottolineare la necessità di un lockdown a Milano.
“Lockdown a Milano? Lo avrei fatto dieci giorni fa”, così dichiara Crisanti ai microfoni di Oggi è un altro giorno il programma televisivo di Rai 1. Una dichiarazione che va contro le prospettive del Sindaco Sala e del Presidente Fontana, che invece preferiscono verificare il risultato delle restrizioni applicate di recente. Ma per Crisanti non c’è più tempo da perdere. La sua dichiarazione.
Anche il virologo Crisanti, direttore di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, interviene per sottolineare la necessità di un lockdown a Milano.
“L’elevata percentuale di tamponi positivi preoccupa. Ci dice che c’è una grande fetta di casi nascosti. Per vedere gli effetti delle misure del governo ci vorranno altri 7-10 giorni. Ma, se continua così, non possiamo aspettare altri 10 giorni. In questo momento stiamo rincorrendo il virus.” Spiega preoccupato il virologo. Secondo il virologo inoltre, ci sarebbero non solo delle misure restrittive inefficaci, ma ci sarebbe un’inefficienza anche nel sistema di ricerca dei contagi a causa dell’utilizzo improprio dei tamponi rapidi.
“I tamponi rapidi hanno una sensibilità in alcuni casi molto bassa – ha spiegato il virologo – il mio studio mostra che uno dei migliori test antigenici ha una percentuale di falsi negativi del 30%. Il che non significa che siano inutili ma bisogna capire come e dove usarli”. Crisanti è solo il terzo virologo ad aver sottolineato l’inefficacia del coprifuoco per Milano e alla necessità di un lockdown. Il primo è stato Pregliasco, che definiva la situazione a Milano come “espolosiva e fuori controllo”, e della stessa opinione è anche Massimo Galli, che in un suo tweet invitava, a chi poteva, di “restare a casa”.