Per i dipendenti del comune di Milano potrebbe aumentare lo smart working, ossia il lavoro da casa.
Lo annuncia il Sindaco Beppe Sala, che aveva fissato un tetto massimo di 6 giorni al mese di smart working. “Sono formule che vanno adattate al momento per cui sono disponibilissimo anche ad allargare se se servisse.” Una tematica scottante per Sala che a più riprese ha parlato dell’effetto negativo dello smart working non per il comune, ma per l’intera città.
Un’apertura quella del Sindaco Beppe Sala, che a giugno aveva ridotto le ore di smart working dei dipendenti comunali a 6 giorni al mese.
Così Sala interviene per precisare: “Sono formule che vanno adattate al momento per cui sono disponibilissimo anche ad allargare se se servisse. Il mio richiamo fatto, magari anche in modo improprio, sullo smartworking voleva dire che questa è una finestra temporale in cui si può avere più libertà. Credo che ci sia bisogno di grande flessibilità: non sono tra quelli che pensano che in due o tre mesi questa faccenda sarà finita.” Flessibilità dunque, che segue e va di pari passo con l’andamento dell’epidemia.
Una scelta, quella di limitare il numero di ore di smart working, pensata più per la città e per gli esercizi commerciali che lavorano principalmente con i lavoratori. Un atteggiamento, che era stato interpretato dai dipendenti comunali come una chiusura e che ha richiesto l’intervento dei sindacati. Grazie al confronto tra Sindaco e sindacati è stata istituita la banca dello smart working, una misura che prevede la possibilità di ampliare le ore di smart working dei dipendenti comunali, qualora ne avessero bisogno.