Il progetto del Comune di Milano di rendere la viabilità a portata di biciclette e monopattini non sta andando a buon fine.
Dopo le polemiche sulla realizzazione della pista ciclabile in corso Buenos Aires la discussione continua spostandosi su quella di Legioni Romane.
Dopo l’emergenza Coronavirus il Comune di Milano ha cercato di migliorare la mobilità eco-sostenibile, ma l’idea è stata accompagnata da non poche polemiche. Al centro della tempesta ora sono i lavori in viale Legioni Romane, ma non è un dibattito esclusivamente politico.
Anche cittadini e associazioni senza nessun interesse nella politica, hanno trovato molti difetti nella nuova ciclabile. L’associazione Genitori Senza Smog, nata proprio per sostenere campagne di mobilità sostenibile, si è detta imbarazzata. “Noi questa volta siamo in difficoltà. Noi siamo assolutamente a favore delle piste ciclabili, ma chiediamo che siano fatte bene“.
I problemi principali sarebbero la grandezza della pista: solo 1 metro e mezzo. Per intenderci lo spazio per percorrere la ciclabile è largo come le braccia aperte di una persona di 170 centimetri.
Il secondo problema è la posizione, perché verrebbe realizzata tra i parcheggi delle automobili e la carreggiata, proprio come quella in Buenos Aires. Fratelli d’Italia del Municipio 6 non hanno aspettato molto per farsi sentire. Massimo Girtanner, ex presidente della Zona 6 e i consiglieri Antonella Buro, Gaetano Bianchi e Stefania Carnevali, hanno appeso un cartello al cantiere. La scritta recita: “No a questa pista ciclabile“. Il numero uno del Municipio in quota Pd, Santo Minniti, ha controbattuto facendosi fotografare davanti ai lavori, con un cartello che riassumeva i punti a favore di questo nuovo progetto.