Riaperte le attività da pochi giorni, dopo mesi di lockdown a causa del Covid, il pub Pogue Mahone’s protesta e chiude per lanciare un messaggio a tutti i suoi clienti.
L’intento è quello di sensibilizzare al rispetto delle regole anti contagio, misure obbligatorie per vivere la socialità senza rischi ed evitare salate multe, anche per i titolari dei locali.
Alla riapertura del Pogue Mahone’s pub, in Corso Lodi a Milano, i clienti erano troppi. Si sono verificati assembramenti, quasi nessuno indossava la mascherina durante le prime sere di attività. Molti, purtroppo, si sono addirittura rifiutati di utilizzare i necessari dispositivi di sicurezza personale: “Fammi vedere dove c’è scritto che debba mettermi la mascherina”, avrebbe detto un cliente.
I gestori dello storico pub milanese non se la sono sentita di rischiare e ne hanno tutte le ragioni.
Per questo motivo, il locale ora si trova con le serrande abbassate ed uno striscione posto di fronte all’ingresso principale che recita: “Se rispetti il Pogue, rispetta le regole”. L’entusiasmo dei clienti di potersi riprendere quella che in realtà è solo una parvenza di vita normale, ha avuto conseguenze negative.
“A noi piace fare le birre. Così come scritto: grezzi e sgrammaticati, ma non scorretti”, scrivono i proprietari in un post pubblicato su Facebook, “Non siamo poliziotti; siamo baristi e amiamo il nostro lavoro, ma in questo momento per continuare a poterlo svolgere abbiamo bisogno del vostro aiuto e collaborazione”.
Lo staff e gli stessi gestori, in questi mesi di chiusura, hanno dovuto fare grandi sacrifici, come per riaprire in sicurezza durante un periodo storico così difficile. Si lavora più ore in una giornata e su più giorni “perché il Pogue ne ha semplicemente bisogno“. “Avete dimostrato di volerci bene tutte le notti trascorse ammassati dentro e fuori dai locali, ora fatelo stando solo un po’ distanti”, scrivono i proprietari.