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Coronavirus, a Milano decine di denunce per inosservanza del decreto

L'Italia è blindata e per uscire serve la certificazione, ma a Milano la polizia ferma e denuncia decine di persone per inosservanza del decreto.

coronavirus, denunce a milano per inosservanza del decreto

Tutta l’Italia è diventata “zona rossa”, ma a Milano fioccano le denunce per inosservanza del decreto sul coronavirus. A seguito del decreto annunciato da Giuseppe Conte l’11 marzo, la stretta si fa ancora più dura. Sono chiusi gli esercizi commerciali, i bar, i ristoranti. L’obiettivo è quello di incentivare la permanenza a casa di tutti i cittadini italiani, contrastando così la grave pandemia.

Milano, denunce per inosservanza al decreto sul coronavirus

Tuttavia, molti cittadini del capoluogo lombardo sembrano restii ad osservare l’ordinanza. La questura di Milano ha reso noto di aver controllato, solo nella serata di martedì 11 marzo, 276 veicoli in circolazione. La polizia ha inoltre fermato e verificato 419 persone per le strade di Milano. Molte persone portavano con sé l’autocertificazione, scaricabile sul sito del governo e indispensabile ormai per qualsiasi spostamento, anche a piedi. La questura ha dichiarato di aver ritirato 246 autocertificazioni in totale. Gli agenti hanno inoltre deciso di procedere penalmente nei confronti di 37 persone, che sono state denunciate per inosservanza delle norme in funzione coronavirus.

Tali denunce scattano infatti in ottemperanza dell‘articolo 650 del Codice Penale, che recita: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità, per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509], con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro“.

In questi giorni particolarmente critici, la polizia di Milano sta effettuando maggiori controlli al fine di garantire sicurezza a tutti i cittadini e verificare il rispetto delle regole.

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