×

Rivolta al carcere di San Vittore di Milano: detenuti sui tetti, reparti allagati

Lunedì 9 marzo la rivolta nelle carceri si è estesa anche a San Vittore di Milano: detenuti sui tetti, cori contro la polizia, reparti allagati.

rivolta carcere san vittore
rivolta carcere san vittore

Dopo gli scontri nelle carceri di Modena, dove sono stati registrati alcuni decessi, anche al carcere di San Vittore di Milano scoppia la rivolta. I detenuti si sono arrampicati sul tetto della struttura mentre altri hanno appiccato incendi. Alcuni reparti risultano allagati e si è resa necessaria l’evacuazione di 400 detenuti. La protesta, da quanto si apprende, riguarda proprio l’emergenza coronavirus.

Rivolta al carcere di San Vittore

Lunedì 9 marzo, intorno alle ore 10:30, la rivolta nelle carceri (scoppiata dapprima a Modena nella giornata dell’8 marzo) è stata estesa anche al carcere di San Vittore di Milano. Da quanto si apprende, infatti, alcuni materiali all’interno delle celle – probabilmente alcuni materassi – sarebbero stati bruciati. Le fiamme, infatti, hanno avvolto la struttura ed erano ben visibili a distanza. Un gruppo di una ventina di detenuti, inoltre, sarebbe salito sul tetto del carcere per protesta.

Sul posto si sono quindi precipitate le forze dell’ordine: carabinieri, polizia, polizia penitenziaria e polizia locale. Per domare i roghi si è reso necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco. Le fiamme, infatti, minacciavano gli edifici residenziali adiacenti: San Vittore, lo ricordiamo, si trova in una zona centrale della città di Milano.

Dal tetto del carcere i detenuti hanno insultato le forze dell’ordine: alcuni di loro indossavano guanti monouso e avevano il volto coperto da alcuni stracci. Due reparti sono stati allagati e distrutti, 400 detenuti saranno da evacuare nelle prossime ore.

carcere san vittore

La protesta

I detenuti protestavano contro le misure introdotte dal governo per contenere l’epidemia da Covid-19: tra queste, ci sarebbe l’obbligo di quarantena per i detenuti che presentano sintomi sospetti. Inoltre, è stato imposto anche l’obbligo dei colloqui telefonici o in modalità video. Nel corso della mattinata si sono anche alzati cori che intonavano: ‘O surdato ‘nnammurato’, “Oje vita, oje vita mia” e “oje core ‘e chistu core”. Infine, intorno alle 13, sono stati esposti i primi striscioni con su scritto “Indulto” e “Libertà”.

I sostenitori dall’esterno hanno poi utilizzato un megafono per gridare il loro messaggio: “Siamo qui per dirvi che non siete soli. Siamo in tanti che non abbiamo niente da perdere e lo stato deve fare i conti con noi, il Governo deve liberare tutti. Non è giusto interrompere i colloqui con i prigionieri”.

Leggi anche

Contentsads.com