Riaprono i musei di Milano dopo l’emergenza del Coronavirus, ma solo se si garantiscono le distanze di sicurezza.
È questa la principale novità nella seconda settimana di provvedimenti per evitare l’espansione del virus. Anche le chiese possono riaprire, ma non si potranno svolgere messe e altre funzioni.
È arrivato domenica 1 marzo il nuovo Decreto Coronavirus del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sembra aver fatto presa la richiesta del sindaco di Milano Beppe Sala, che in un suo video sui social aveva manifestato la sua volontà di far ripartire la cultura.
Oltre a bar, ristoranti, negozi e pub potranno rimanere aperti anche i musei, ma rispettando alcune condizioni. Le chiese e i luoghi di culto non potranno svolgere alcuna funzione. In questi esercizi pubblici dovrà essere garantita la così detta distanza di cortesia. Per evitare ulteriori contagi, infatti, è richiesta la distanza minima di un metro da una persona all’altra. Questi sono i provvedimenti aggiornati in Lombardia, ma non per quanto riguarda le zone rosse ad alto contagio.
Rimangono invece chiuse le scuole, le università ma anche cinema e teatri. Sospese anche le attività delle palestre, dei centri sportivi, delle piscine, dei centri culturali e ricreativi fino al 9 di marzo, almeno per il momento. Nelle province di Lodi, Cremona e Bergamo non potranno aprire sabato e domenica le medie e grandi strutture di vendita e i negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Sono esclusi i punti vendita di alimentari, le farmacie e le parafarmacie.