Ci voleva proprio un volumetto come quello appena pubblicato da Antonio Ingroia. Durante una intervista di qualche tempo fa il procuratore di Palermo ha avuto ampio spazio sulla cronaca meneghina perchè aveva parlato di un altissimo rischio di infiltrazioni mafiose nella nostra città in vista di Expo 2015, venendo poi zittito da Formigoni che parlava di 'voglia di riflettori' del pm.
Ingroia ha talmente tanta voglia di riflettori che si è persino messo a scrivere libri, come il nuovissimo "C'era una volta l'intercettazione", edito da Stampa Alternativa.
Libello che guarda caso casca come si suol dire a fagiolo, perchè proprio in questi giorni si torna a parlare di intercettazioni e mafia. Mafia che sembrerebbe esclusa dalla riforma della legge.
E invece no, come spiega il procuratore ai non addetti ai lavori, accorsi alla libreria Mursia dove l'autore ha presentato il volume insieme a Peter Gomez, Giulio Cavalli e Giuseppe Lo Bianco.
Ecco alcuni stralci del suo discorso.
Abbiamo incontrato a margine anche Giulio Cavalli, l'attore di "A cento passi dal Duomo" che vive sotto scorta da due anni perchè ha ricevuto minacce dalla criminalità organizzata.
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